Risguardo di copertina
un ragazzino, poco più di un bambino. la madre lontana, a lavorare in un paese straniero. qualche saluto dai parenti di ritorno, poche lettere, poi neppure più quelle. l'attesa sempre più trepidante e vana di qualche notizia anticipa la paura terribile di averla persa per sempre. infine la decisione di imbarcarsi, attraversare il mare e andarla a cercare in quel paese lontano. la fame, il freddo e soprattutto la paura. per giungere però, col fiato sospeso, all'atteso lieto fine.
Risguardo di copertina
a nordìa, futuristica città che non esiste sulle mappe, "vigilanza" è la parola d'ordine per realizzare un sogno di perfezione collettiva fondato sulla disciplina, la sicurezza e un consenso sociale estremo e intollerante. quel sogno entusiasma la maggioranza della popolazione e spaventa e indigna i pochi che scelgono di resistere o dileguarsi. tra questi c'è una famiglia che si va frantumando. la moglie, rita, sembra accorgersi che le utopie che avevano caratterizzato il suo passato sono diventate una pericolosa nostalgia, e assieme vede svanire l'amore per il marito. questi, al contrario di lei, non accetta il quieto vivere narcotizzato promulgato dal governo e fugge dal paese, lasciando la donna e la piccola assia dietro di sé. con il trascorrere degli anni la situazione di rita si rivela sempre più difficile, mentre la figlia coltiva un rancore intenso e ribelle. un giorno rita si scopre improvvisamente sola. per troppo tempo ha guardato da un'altra parte, come sperando si trattasse di un brutto incubo, di un'allucinazione destinata a dissolversi. ora si trova a lottare per mantenere un suo equilibrio e non soccombere ai rimorsi. la città inizia a inquietarla profondamente: ormai il razzismo è promosso come modernità, i cittadini vengono suddivisi per categorie, il controllo, referendum dopo referendum, diventa sempre più assoluto, tutto è videosorvegliato, non esiste un diritto di accesso e di movimento senza un pass, un codice, una parola d'ordine...