Risguardo di copertina
la canzone è una sintesi basata sull’equilibrio tra musica e parole, preferibilmente melodica, ricordabile. la canzone però è soprattutto emozione, vibrazione, evoca luoghi, periodi, sensazioni. è voce, timbrica, intensità interpretativa, virtuosismo o semplicità. la canzone è un grido oppure un sospiro, un sussurro. la canzone è d’amore, quasi sempre. c’è la canzone di protesta, di denuncia, ma le canzoni che cantiamo sotto la doccia, quando fa freddo in motorino, nelle serate con gli amici, nove volte su dieci parlano d’amore. la canzone è immagine, niente come una canzone ti fa vedere, intuire quello che stai ascoltando. la canzone che esce dalla radio, orchestre con cantanti che non vedi ma ti sembra di essere lì con loro, arrangiamenti avvolgenti, fiati, violini, ritmiche. la canzone che entra nelle case con i suoi i divi attraverso la televisione, concorsi, gare, da sanremo al cantagiro, da un disco per l’estate al festivalbar, poi mtv, infine i talent. la canzone è concerti, nei club, negli stadi, nei teatri, nelle piazze, fino a woodstock o al live aid. la canzone è disco nel grammofono, nel giradischi, nel mangiadischi, musicassette sparate a palla in macchina, cd, copie pirata, streaming. la canzone è cinema, quando si fermano i dialoghi e parte un pezzo che ti ricorderà per sempre quel film, quella scena. la canzone è ballo sfrenato o ninna nanna, è girotondo. insomma la canzone è quasi tutto, alzi la mano chi non ha almeno una canzone della vita.” in un viaggio illustrato nella musica, un grande cantautore racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da frank sinatra a vasco rossi, da lucio battisti a david bowie, dai beatles ai radiohead, da franco battiato a michael jackson.
Risguardo di copertina
mentre fervono i preparativi per la festa dei suoi sessant'anni luca barbarossa è sia il padre felice sia il ragazzino che medita la fuga per non mancare agli appuntamenti con gli imprevisti. si sottrae alla dittatura anagrafica, partendo in libertà a bordo di pagine che pulsano di incontri straordinari con maradona e pavarotti, benigni e bruce springsteen, non più importanti e formativi di quelli con una spogliarellista spagnola, un pescatore cubano, un mago messicano e il suo gallo django. non perderti niente è la sua autobiografia irregolare, quasi un romanzo di formazione che procede chiedendo passaggi in autostop alla memoria, per tornare alle piazze europee che da adolescente batteva con stivali texani ai piedi e chitarra in spalla, o ai grandi palchi, ai successi sanremesi, prendendosi gioco del tempo che «si allunga, si accorcia, è prematuro, in ritardo. qualche volta però è di una puntualità spiazzante». canzoni come roma spogliata, via margutta, l'amore rubato, portami a ballare e passame er sale non sono mai slegate da vicende personali e nazionali: il cineforum alla sezione della fgci di mentana, gli anni di piombo, roma, la roma, il social club, gli amori tossici, fugaci, eterni. tutto narrato con ironia e intensità in questa appassionata ode a quel viaggio incredibile che è la vita, che cambia e sorprende a ogni curva. lui, che da ragazzetto avrebbe voluto essere adriano panatta, è diventato uno dei più rispettati artisti italiani.