ELIZABETH FINCH
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
affascinante senza essere manipolatoria, rigorosa ma mai dogmatica, elegante seppure austera, irriducibilmente anticonvenzionale, eternamente sfuggente: così è elizabeth finch, docente del corso di «cultura e civiltà» al college. il suo carisma e la forza delle sue idee sono destinati a segnare per sempre il modo di pensare dei suoi studenti. o almeno di uno di essi. questa è la storia che lui ci racconta. ma, come direbbe elizabeth finch, «travisare la propria storia è parte dell'essere una persona». il «re dei progetti incompiuti», secondo la definizione della figlia adolescente, neil si porta appresso un bagaglio di insuccessi lungo una vita: un'ambizione attoriale frustrata, due matrimoni falliti. ma a quella prima lezione del corso di «cultura e civiltà», tanti anni prima, il giorno in cui fece la conoscenza della docente elizabeth finch, neil ebbe la sensazione di essere arrivato, per una volta, nel posto giusto. sobria nell'abbigliamento, esatta nel dire e cristallina nel pensare, fumatrice incallita e insofferente del comune sentire, elizabeth finch – ef per la classe – incuneò fin da subito il grimaldello del libero pensiero nelle quiete coscienze dei suoi studenti, mai trattati come «oche all'ingrasso» da infarcire di nozioni, ma coinvolti in un continuo processo socratico di collaborazione, spesso caustico ma mai sprezzante, e fatalmente fertilizzato dall'elisir del carisma. impossibile, per i discenti, non perdersi in congetture sulla sua inespugnabile vita privata e non restare colpiti dalle sue idee sulla creazione: «il mondo è male organizzato, perché dio l'ha creato da solo. avrebbe dovuto consultare qualche amico: uno il primo giorno, un altro il quinto, un altro il settimo, allora sì che sarebbe stato perfetto», sull'amore: «esiste una parola più mistificante, abusata, fraintesa, più estensibile a livello di significati e di propositi, più contaminata dagli sputacchi di miliardi di lingue bugiarde, della parola "amore"? e c'è qualcosa di più scontato che lamentarsi di tutto questo?», sul pensiero unico: «monoteismo. monomania. monogamia. monotonia. niente di buono inizia con questo prefisso», o su ogni altra area del sapere e del sentire, antico e moderno. odiarla o amarla, non c'è alternativa. neil rientra da subito nella seconda categoria, e vi rimane per decenni dopo la fine del corso, sposando il suo metodo critico e infine facendosi carico del suo progetto incompiuto: quello sulla figura di flavius claudius julianus, ovvero giuliano l'apostata, l'ultimo imperatore romano non cristiano, la cui sconfitta in battaglia determinò l'instaurarsi a roma del monoteismo ai danni di tutte le altre religioni e dunque, a detta di ef, la chiusura della mentalità europea e la fine della gioia. neil ha ormai i capelli grigi quando si addentra nelle carte della sua antica maestra e forse amica, in cerca di verità mai svelate. eppure elizabeth finch l'aveva avvertito fin dall'inizio: «artificio, rigore, verità. artificio non come opposto della verità ma spesso come sua manifestazione, ciò che lo rende irresistibile».
IL PORCOSPINO
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
dopo la caduta del regime comunista in un innominato paese dell'est europeo, l'ex presidente stoyo petkanov viene sottoposto a giudizio da un governo che si definisce democratico. a condurre il processo nel ruolo dell'accusa è peter solinsky, docente di giurisprudenza e figlio di una delle vittime
IL RUMORE DEL TEMPO
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
la mattina del 29 gennaio 1936 la terza pagina della "pravda" commentava la recente esecuzione al bol'soj della "lady macbeth del distretto di mcensk" di dmitrij sostakovic titolando "caos anziche musica" e accusando l'opera di accarezzare "il gusto morboso del pubblico borghese con una musica inquieta e nevrastenica". non si trattava solo della recensione negativa capace di rovinare la giornata di un artista. neppure della stroncatura in grado di distruggergli la carriera. nell'età del terrore del compagno stalin un editoriale del genere, e il conseguente stigma di nemico del popolo, poteva interrompere la vita stessa. e dunque puntuale, per il celebre sostakovic, giunge il primo di una serie di colloqui con il potere. è una trappola senza vie d'uscita, quella che gli si tende - piegarsi alla delazione o soccombere -, e sostakovic si dispone all'attesa dell'ineluttabile. al calar della notte, per dieci notti consecutive, esce dall'appartamento che divide con la moglie nita e la figlioletta galja e si sistema accanto all'ascensore che presumibilmente portera i suoi aguzzini, meditando fino all'alba sul suo destino e quello del suo tempo. ma le vie dei regimi sono imperscrutabili, l'interrogatore può facilmente trasformarsi in interrogato e il reprobo salvarsi, addirittura essere "perdonato".
IL SENSO DI UNA FINE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
la vita di tony webster è stata un fiume relativamente tranquillo, da costeggiare al riparo di scelte ragionevoli e sistematici oblii. ora però la lettera di un avvocato che gli annuncia un'inattesa quanto enigmatica eredità sommuove il termitaio poroso del passato, e il tempo irrompe nella noia del presente sotto forma di parole risalenti all'adolescenza, quando tony procedeva all'educazione morale, sentimentale e sessuale che ne avrebbe fatto, inavvertitamente come spesso accade, l'adulto che è. il percorso a ritroso nelle zone d'ombra della vita, con i suoi dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa cosi riflessione sulla fallacia della storia, "quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione", secondo il geniale amico dei tempi del liceo, adrian finn. ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del tony giovane. come ha potuto la ragazza di allora, veronica ford, preferirgli l'amico raffinato e brillante, adrian? ci sono solo camus e wittgenstein dietro l'estrema decisione di adrian? da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni prima la madre della ragazza? perché a distanza di quarant'anni veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo? gli indizi da studiare tessono un filo d'arianna di reminiscenze inaffidabili.
L'UNICA STORIA
Genere: ROMANZO
Formato: MP3
Livello di lettura: SECONDO LIVELLO
Risguardo di copertina
un'estate dei primi anni sessanta, rientrato per le vacanze nei sobborghi londinesi dove vive con i genitori e afflitto dalla noia placida e solitaria dei suoi diciannove anni, paul roberts accoglie il suggerimento materno di iscriversi al circolo del tennis. ma al suo primo torneo di doppio, anziché con uno dei vari indistinguibili hugo, con una delle brune coetanee caroline che avrebbero fatto la felicità della signora roberts, il sorteggio lo accoppia con susan macleod. alta e scanzonata, sicura in campo e affascinante, susan ha un marito, due figlie e grossomodo l'età di sua madre. con lei paul inizia una relazione scandalosa che lo traghetta nella vita adulta e lo cambia per sempre. «ed è cosí che vorrei ricordare ogni cosa, se solo potessi», lamenta il narratore, rievocando dalla prospettiva della vecchiaia gli esordi di quella sua travolgente storia d'amore: l'euforia dell'anticonformismo, l'ebbrezza del sesso, la fuga, il nuovo inizio. ma le storie non sono mai davvero uniche, né univoche, e nel match giocato da susan e paul, quello della donna navigata con il suo bel-ami non è che il primo set. per il secondo, il narratore, abbandonata la presa diretta dell'adolescenza, sceglie lo sguardo esterno di un tu ideale, che diventa impassibile terza persona nell'ultima parte del libro. man mano che «lo strepito dell'io» si acquieta, ci racconta della costellazione di altre storie, tutte legittimamente uniche, che circondano i due amanti: il grottesco marito di susan, mr e.g., per il quale paul non è che uno dei «giovani cicisbei» di cui la consorte si attornia, le due figlie variamente ostili, il generoso amico eric, la saggia e disillusa joan, con il suo gin, i suoi cani e i suoi cruciverba truccati. e soprattutto la storia del rivale subdolo e invincibile con cui il giovane paul si trova a fare i conti, fallendo. «che cosa preferireste, amare di piú e soffrire di piú; o amare di meno e soffrire di meno?», si era chiesto il narratore in apertura del romanzo. è una domanda che i personaggi di julian barnes, dal geoffrey braithwaite del pappagallo di flaubert al tony webster del senso di una fine , a cui l'unica storia è strettamente collegato, si sono posti spesso. per paul, piú di cinquant'anni dopo quel primo fatidico torneo di doppio misto, la risposta sta forse nell'appunto scritto su un taccuino in gioventú e mai piú depennato: «in amore, ogni cosa è al tempo stesso vera e falsa; l'unico argomento al mondo sul quale è impossibile dire insensatezze». fra le opere di julian barnes, il pappagallo di flaubert , il rumore del tempo e il senso di una fine , vincitore del man booker prize 2011. «abbiamo quasi tutti un'unica storia da raccontare. non voglio dire che nella vita ci capiti una cosa sola; al contrario, gli avvenimenti sono tantissimi, e noi li trasformiamo in altrettante storie. ma ce n'è una sola che conta, una sola da raccontare, alla fine». e la storia di paul, diciannovenne beneducato, l'unica che a distanza di cinquant'anni valga ancora la pena di raccontare, è una storia d'amore. quello per la quarantottenne madre di famiglia susan, dalla battuta pronta e dal sorriso imperturbabile. con lei, per lei, paul impara tutto quel che c'è da sapere sull'amore. e in seguito, per sempre, da provare inutilmente a dimenticare. «un racconto teso, intenso, dolente e bellissimo: forse il miglior romanzo dell'ultimo barnes». «the spectator»
L'UOMO CON LA VESTAGLIA ROSSA
Genere: LETTERATURA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
nell'estate del 1885 tre francesi giungono a londra per un viaggio di piacere. pur eleganti e disinvolti, i tre formano «uno strano trio»: due sono aristocratici, uno è un borghese; due hanno «tendenze elleniche», uno è di un'esuberante eterosessualità; tutti e tre il conte robert de montesquiou-fezensac, il principe edmond de polignac e il dottor samuel-jean pozzi frequentano gli stessi salotti mondani della parigi fin de siècle, e li influenzano al punto da meritarsi una trasposizione artistica, in forma letteraria o pittorica, ad opera di alcuni fra i piú grandi artisti loro contemporanei, da marcel proust a john singer sargent. ma che ci fa un medico borghese fra individui di cosí alto lignaggio, in una società tanto rigidamente stratificata? samuel-jean pozzi è il figlio di un pastore di provincia, ma diventa un chirurgo e ginecologo di fama per aver messo a punto tecniche pionieristiche nella sua specialità medica. entra nelle grazie dell'aristocrazia parigina per averne curato un buon numero di esponenti femminili, e altrettante averne amate (una su tutte l'attrice sarah bernhardt, che coniò per lui il lusinghiero epiteto di «docteur dieu»). ma soprattutto la sua affinità con i poeti, gli artisti e i pensatori piú celebri della belle époque è dovuta al suo fascino di uomo di scienza e al suo amore per la razionalità e il libero pensiero. a partire dalla sua vita e da quella dei suoi compagni, julian barnes tratteggia un quadro vivacissimo di un'intera epoca e delle monumentali figure che la animavano henry james, richard wagner, gustave flaubert, edmond de goncourt, paul valéry, dante gabriel rossetti, alma-tadema, oscar wilde... un parterre eccezionale, fra le pagine di julian barnes e lo fa servendosi di testimonianze, epistole, diari, atti processuali, articoli di giornale, inserti saggistici e splendide illustrazioni.
METROLAND
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
al professore che lo interroga, christopher lloyd ama rispondere "j'habite metroland", adoperando il nome di una fermata della storica metropolitan line di londra, "meglio di eastwick, più esotico di middlesex", per indicare la sonnacchiosa periferia urbana in cui vive. "uno abitava in quella zona perché da li era facile andarsene", osserva chris, che ad andarsene, insieme all'inseparabile amico toni barbarowski, come lui sedicenne, come lui francofilo e arrabbiato, come lui appassionato di arte e ragazze, si prepara con metodo. nel frattempo i due aspiranti flâneurs, fedeli ai dettami dei loro numi tutelari baudelaire, gautier e nerval, cercano modi casalinghi per "épater la bourgeoisie": condurre arditi esperimenti sensoriali alla national gallery, occhieggiare le donne attraverso un binocolo, elaborare pretenziose teorie esistenziali, farsi gioco di chiunque capiti a tiro, "gli scemi, i capiclasse, gli insegnanti, i genitori, mio fratello e mia sorella, la terza divisione nord, molière, dio, la borghesia e l'uomo della strada", e attendere che cominci la vita vera. chris se la va a cercare, qualche anno più tardi, a parigi, con un inutile progetto accademico postlaurea ma, risucchiato nel vortice di lawrence durrell e i caffè sui boulevards, il cinema di bresson e le lenzuola del suo primo amore annick, quando la vita vera gli corre incontro non la riconosce...