Risguardo di copertina
perché si è diffuso il tramezzino? per quale ragione i bambini amano i dinosauri? e ancora, cosa sono gli shopper e perché ci piacciono tanto? perché spesso indossiamo la tuta e chi l'ha inventata? in questo libro composto da 100 pezzi brevi, accompagnati da disegni, marco belpoliti getta uno sguardo inusuale sulla nostra vita quotidiana. più esattamente sugli oggetti, i comportamenti e le piccole manie di ogni giorno. ci parla dello spazzolino da denti e degli scarabocchi, delle radio nelle banche, dei post-it della propaganda di bertinotti e degli evidenziatori preferiti da silvio berlusconi. il suo sguardo si rivolge alle cose minime, quelle di cui nessuno si cura, ma che invece definiscono molti aspetti della nostra vita. gli oggetti d'uso hanno infatti invaso la nostra casa, gli ambienti dove lavoriamo, mangiamo, dove facciamo l'amore o litighiamo. sono piccole "cose" che tuttavia permettono all'autore di intessere fulminanti ragionamenti sull'abitare, sul consumo, sulla natura stessa delle merci, sugli spazi pubblici, sulle manie private, sulle paure e sulle ansie a cui andiamo soggetti.
Risguardo di copertina
«in nessun altro paese quanto in italia il nord è mutevole, fluttuante e incerto. tutti dicono: “è più a nord”. è vero che siamo un paese del sud dell’europa, tuttavia in nessun altro luogo come qui si usa indicare con tanta insistenza il nord». da quando è andato a vivere nel nord del nord, abbandonando la pianura emiliano-romagnola, marco belpoliti è affascinato dal mistero di quel luogo, insieme concreto e sfuggente. e come già in “pianura”, più che nel raggiungimento di una meta, il senso del suo vagabondare sta negli incontri avvenuti lungo la strada. è nello scambio intellettuale e umano con fotografi, artisti e scrittori amici – veri e propri spiriti-guida – che belpoliti individua il suo nord, la sua bussola sentimentale e poetica. dove si trova esattamente il nord? e che cosa significa, nel nostro paese? è forse una pura invenzione? né dante né petrarca hanno mai usato questa parola, in caso di necessità l'avrebbero chiamato settentrione. allora quando si è cominciato a parlarne? partendo da questi interrogativi su un concetto relativo e quanto mai sfuggente, marco belpoliti traccia i contorni di un territorio definito dalla storia, dalla geografia, dai ricordi personali e letterari: un territorio che da milano, sua città elettiva, si estende alla brianza, a monza e a bergamo, ma anche al mare del nord e persino al mar nero. su questi luoghi belpoliti posa uno sguardo «geologico», che include i massi erratici lasciati da ghiacciai milioni di anni fa e si proietta verso un futuro (forse) distopico, in cui a causa dei cambiamenti climatici l'adriatico sommergerà la pianura padana rendendo la brianza un'amena località di mare. ma il suo è al contempo uno sguardo attento al mondo dei piccoli animali - coccinelle, pipistrelli, corvi, salamandre - che di stagione in stagione trovano rifugio vicino a casa sua, o addirittura in casa sua; attento, soprattutto, alle persone che ha avuto la fortuna di frequentare. tra queste alcuni protagonisti della vita culturale italiana degli ultimi decenni, come alberto arbasino, gabriele basilico, mario dondero, enzo mari, lea vergine, e i siciliani trapiantati al nord vincenzo consolo e ferdinando scianna: di tutti loro ci regala un gesto, un'abitudine, la visione del mondo. dalle ossa dei lanzichenecchi al viaggio erotico di stendhal, dalla maledetta villa di gadda alla maschera di arlecchino, dalla storia dello stoccafisso alle sorgenti della drava, fiume italiano che si getta nel danubio, sfogliamo il taccuino del suo itinerario sentimentale tra pubblico e privato, storia e memoria. un viaggio verso il nord, misterioso ed elusivo, dove l'autore sembra volerci condurre con il suo racconto pieno di curiosità umana e intellettuale e la sua voce empatica e intensa.