Risguardo di copertina
il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, willer bordon dice di essersi "fatto un regalo": come aveva annunciato da un paio di mesi, si è dimesso dal senato in un inedito atto di protesta contro il declino e la corruzione della classe dirigente italiana, incapace di farsi portatrice delle reali esigenze dei cittadini, e contro la grave degenerazione della funzione legislativa del parlamento. i privilegi economici di cui godono i parlamentari - e sui quali bordon getta in questo libro, con dovizia di cifre, esempi aneddoti da insider, una luce ancora più inquietante della casta di rizzo e stella - sono tuttavia la punta dell'iceberg, sotto la quale la crisi della politica ha assunto proporzioni disastrose. di fatto, il parlamento assomiglia sempre più allo sterile megafono del governo di turno, e i partiti sono macchine mangiasoldi governate da ristrettissime oligarchie: non solo per la disgraziata legge elettorale, che lascia a pochi uomini la potestà di decidere chi siederà nelle aule, ma per una complessa storia più che ventennale. una storia il cui sviluppo bordon ricorda e acutamente analizza, indicando praticabili vie di fuga da una condizione che è di serio pericolo per le istituzioni democratiche. un documento che consentirà a ogni lettore di rendersi conto in prima persona della incommensurabile gravità della crisi politica italiana. senza però togliergli la speranza in una politica migliore.