Risguardo di copertina
durante la festa di matrimonio di feely, viene ritrovato, affondato nella crema dell’imponente torta nuziale, un dito anulare mozzato. flavia de luce, la ragazzina con «il dono del ragionamento deduttivo e sorella della sposa, grazie alla sua perizia di chimica inizia a indagare. aiutata dal maggiordomo dogger, risale alla fonte: il dito proviene dal cadavere della celebre chitarrista spagnola adriana castelnuovo, da poco tempo sepolta. il mistero solletica la ragazzina: chi ha strappato quel dito che fu capace di sognanti melodie? c’è qualcosa di simbolico nella mutilazione? e com’è che è finito nella torta?a complicare le cose, irrompe anastasia brocken prill che incarica flavia e dogger di ritrovare delle lettere scomparse. è la corrispondenza del padre di lei, il famoso dottor brocken, omeopata un tantino stregone. ma la signora si dimostra reticente e, ben presto, viene trovata morta, probabilmente avvelenata da qualcosa di simile al caffè. flavia, grazie agli strumenti del suo attrezzatissimo laboratorio, chiarisce che si tratta della fava del calabar, un chicco esotico, raro e velenosissimo, arrivato in quell’angolo di campagna chissà come.c’è un filo che forse collega il dito di madame castelnuovo, l’assassinio di anastasia prill e l’attività silenziosa del dottor brocken che vive appartato in una lussuosa casa di cura.nelle sue scorribande flavia incontra e conversa con decine di personaggi, caratteristici di un tipico villaggio inglese di campagna come bishop’s lacey. ma il cuore della sua vita sociale è il vecchio maniero in rovina di buckshaw: le sorelle feely (che bada solo all’amore) e duffy (pozzo di scienza libresca), il saggio dogger, la cuoca signora mullet dal linguaggio fiorito, il tollerante ispettore hewitt.per risolvere il mistero, la giovane flavia si affiderà oltre che al laboratorio al suo formidabile intuito e alla straordinaria impertinenza, che le permetterà di sapere dalle persone più di quanto esse non vogliano raccontare.
Risguardo di copertina
«come se non bastasse, all’inizio di febbraio era morto re giorgio vi». questo motivo di tristezza s’era aggiunto, per la dodicenne flavia e le spigolose sorelle, a un lutto molto più grave: la scomparsa del loro padre, il vecchio, nobile colonnello de luce, eccentrico proprietario di buckshaw, la tenuta con vetusto maniero nel villaggio agreste di bishop’s lacey. per distoglierle dalla depressione, il fedele dogger, ex attendente del padre e servitore al castello, propone alle ragazze un viaggio in barca, lungo il fiume. le conduce in un luogo di tipica bellezza britannica – la chiesa, i salici, l’ansa verde del fiume placido –, che unisce al pittoresco il fascino del brivido: perché lì, due anni prima il vicario aveva avvelenato tre sue parrocchiane, finendo impiccato. oziando sull’acqua flavia scopre con raccapriccio un cadavere. è un giovane bellissimo, vestito in modo suggestivo, un promettente attore – si viene a sapere – di nome orlando. la ragazzina, grazie alla sua perizia di chimica, scopre particolari che stuzzicano la fame di delitto radicata in lei. inizia a indagare, perché la polizia indolente dà per certo che si tratti di un incidente. la aiuta dogger, il quale è venuto lì non proprio per caso. eventi e misteri antichi e nuovi che sembravano sparsi cominciano a riallacciarsi. i delitti del suo villaggio flavia de luce li racconta in prima persona. li immerge nei luoghi a cui è legata: la gente stramba che vi abita, la miniera di storie su sentieri, cottage, giardini curati che dipinge in vividi acquerelli macchiati di morte. ha un’ironia che non risparmia nessuno, un umorismo svolazzante e una risposta orgogliosa che sembra pronta al duello. la sfrontatezza da adolescente e l’acutezza da scienziata modello sherlock la portano a vedere laddove nessuno guarda.