Risguardo di copertina
nonostante moltissimi vedano in lui solo il menestrello di alla fiera dell'est, angelo branduardi è un caso unico nella storia della musica italiana. un musicista che nella sua carriera ha esplorato in lungo e in largo i vasti territori del suono, navigando tra le culture, tra sacro e profano, e che - prediligendo per sé la definizione di trovatore - ha fatto sì che ogni suo brano fosse un piccolo giro del mondo, per la quantità di spunti e strumenti messi in campo. è inoltre un cantore di alta spiritualità e un grandissimo divulgatore di cultura: supportato dalla moglie luisa zappa - da sempre autrice dei testi e stimolo costante per la sua ricerca - ha narrato le gesta di san francesco e musicato poesie di sergej esenin e william butler yeats, ha scritto colonne sonore per il cinema e sperimentato con l'elettronica, ha raccontato favole e leggende di tutto il mondo. con la sua voce e il suo violino, insomma, ha trasportato gli ascoltatori verso altre realtà. e lo testimoniano i suoi successi - basti ricordare la pulce d'acqua, cogli la prima mela, vanità di vanità, si può fare e molti altri - e i suoi concerti sempre sold out. allo scoccare dei settant'anni, angelo ha deciso di svelarsi per la prima volta in questa autobiografia, che è il racconto autentico che il critico musicale fabio zuffanti ha provveduto a raccogliere ed elaborare. dall'infanzia trascorsa a genova alla scoperta della passione per la musica, dai tour in giro per l'europa alle ispirazioni che stanno dietro alle sue creazioni, la famiglia, i concerti, gli incontri, i grandi successi, le scelte giuste e quelle sbagliate, la luce e il buio del suo essere uomo prima che artista: una testimonianza preziosa che ogni appassionato di musica non dovrebbe mancare di leggere. con una prefazione di stefano bollani e un'ampia appendice discografica a cura di laura gangemi, principale animatrice del fanclub ufficiale di angelo branduardi, locanda del malandrino.