Risguardo di copertina
nato in italia nel 1946 e poi diffusosi rapidamente in europa e in america latina, il fotoromanzo è un racconto in sequenze visive disegnate o fotografate che si regge sulla combinazione di diverse fonti e tecniche. la sua popolarità, immediata e fragorosa, è tale da farne il vero boom editoriale del dopoguerra italiano. giovane, femminile più che maschile, proletario, contadino o piccolissimo borghese più che appartenente alla classe media, il suo pubblico è fra i meno raggiungibili dagli altri mezzi di comunicazione. apre la strada "grand hótel", seguito da "bolero film" e "sogno". tra la fine degli anni '40 e gli inizi degli anni '60 il fotoromanzo rappresenta una delle vie italiane alla modernizzazione, in cui si rispecchia il desiderio di libertà e di promozione sociale, il decollo dei consumi, il disagio giovanile, l'alfabetizzazione di massa. ed è un punto fermo nell'immaginario nazionale, tanto che pci, "famiglia cristiana", ordini religiosi, movimenti politici lo 'riusano', adattandolo a narrazioni pedagogiche e di propaganda. genere ormai residuale, il fotoromanzo è un filone culturale di cui si è parlato molto (e male) sapendone molto poco.