39° LIBRO DELLA COLLANA GRANDI DONNE DELLA STORIA - ALDA MERINI
Genere: BIOGRAFIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
la storia è fatta anche da donne, nei ruoli più diversi e negli ambiti più importanti: dalla politica alla scienza, dalla letteratura all’arte. per la prima volta in una collana scritta da autorevoli studiosi, le grandi personalità femminili che hanno occupato un ruolo di primo piano nei secoli: da elisabetta i a cleopatra, da artemisia gentileschi a marie curie, da maria montessori a saffo, da caterina di russia a indira gandhi. la loro complessa personalità viene ripercorsa in ambito pubblico e privato e viene data parola sia alla loro voce sia a quella di chi le ha raccontate. per una narrazione che riconosce a ognuna il valore storico che merita.
DOVE NON MI HAI PORTATA
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
1965. un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di villa borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. quella bambina abbandonata era maria grazia calandrone. decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. e indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. dove non mi hai portata è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d'italia e le vite interrotte delle donne. ma è anche un'indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge. quando lucia e giuseppe arrivano a roma è l'estate del 1965. hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall'inquietudine che prova chi è braccato. perché lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a giuseppe. per la legge dell'epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. prima di scivolare nelle acque del tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di villa borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. piú di cinquant'anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori. come una detective, maria grazia calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di lucia e giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s'informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l'unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto. dopo splendi come vita, in cui l'autrice affrontava il difficile rapporto con la madre adottiva, dove non mi hai portata esplora un nodo se possibile ancora piú intimo e complesso. indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell'epoca, calandrone fa emergere il ritratto di un'italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. un paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga. fino a pagare con la vita la sua scelta d'amore.
MAGNIFICO E TREMENDO STAVA L'AMORE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
dopo il successo di dove non mi hai portata, maria grazia calandrone indaga le vite dei protagonisti di un fatto realmente accaduto, con sguardo da investigatrice e sensibilità da poetessa. e ci restituisce una vicenda in cui i chiaroscuri sono così tanti e intrecciati da impedirci una lettura unica. come in tutte le storie d’amore.«magnifico e tremendo stava l’amore rielabora un caso di cronaca nera. il 27 gennaio 2004, dopo circa vent’anni di violenza subita, luciana uccide con dodici coltellate l’ex marito domenico e, insieme al nuovo compagno, ne getta il corpo nel fiume tevere. il 24 giugno 1965 mia madre lucia, dopo anni di violenza subita da parte del marito, getta sé stessa nel fiume tevere, insieme al suo nuovo compagno, mio padre. perché in quegli anni non esiste la legge sul divorzio. il motivo della mia ossessione è fin troppo evidente. ma la vicenda giudiziaria di luciana si conclude con un provvedimento destinato a fare giurisprudenza. mi è parso allora utile, anzi necessario, rintracciare negli atti processuali le motivazioni umane e legali di una sentenza tanto d’avanguardia. l’analisi della storia e dei suoi esiti ha finito per generare un libro che ha sorpreso per prima chi l’ha scritto, essendo diventata un’opera scorretta, che non assume esclusivamente il punto di vista della vittima, si chiede anzi chi dei due sia la vittima, quale patto leghi i protagonisti e in quale oscurità delle persone quel patto abbia radicato. chi scrive, insomma, ha cercato di comprendere profondamente le ragioni della violenza. e forse, chissà, ha lavorato proprio per emanciparsi da uno sguardo semplice sulla violenza. non c’è dunque condanna, ma esposizione, quando possibile poetica, di quel magnifico e tremendo amore».