Risguardo di copertina
«il profumo del giallo oro del frumento; quello rosso delle ciliegie e quello ocra delle albicocche; il profumo verde chiaro, con il profumo verde scuro, interrotto a tratti dal bianco profumato delle praticelle e, lì dove c’era la villetta del commendatore, il profumo rosso spinoso delle rose…».è il mondo a colori che racconta flora, la cui infanzia felice sarà brutalmente interrotta dal sopraggiungere nefasto e inesorabile della cecità – una grave retinopatia congenita, che riempirà gradualmente la sua vita di ombre – e da una violenza sessuale subita nel corso dell’adolescenza, che la farà scivolare in un baratro fatto di una doppia oscurità.flora, consapevole del progressivo declino verso il buio, inizia così una spasmodica corsa contro il tempo, che la porterà ad accumulare quante più esperienze possibili prima di perdere completamente la vista: due figli, tre mariti, tante amiche, viaggi, sport, attività nel sociale, ma anche conviventi violenti e truffatori. tutto in meno di venti anni.un’ubriacatura di vita, che la porterà finanche a sfiorare la farmacodipendenza, in un viaggio – dall’eccesso alla redenzione – destinato a farsi ricordare.«miettete paura de’ signat’ ‘a dio», si dice a napoli.temete quanti sono stati colpiti dalla punizione del signore…in una città inondata di luce, ma anche di luoghi comuni, pregiudizi e facile commiserazione, flora non si perde d’animo e va avanti, animata da una “fiducia cieca” nel mondo e negli uomini.snocciolando la sua storia attraverso fotogrammi pungenti, cronache intime e precise, flora caruso conquista da subito il lettore. con una scrittura fresca e colloquiale, straordinariamente limpida, racconta il mondo di chi ha attraversato la linea d’ombra che dalla luce porta al buio.