A SCUOLA NON SI MUORE
Genere: ROMANZO POLIZIESCO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
a scuola non si fuma, a scuola non si beve alcol, a scuola non si alza la voce e non si alzano nemmeno le mani, a scuola si insegna prima di tutto il rispetto, a scuola non ci sono differenze, soprattutto a scuola non si muore. come tutte le intenzioni e i buoni propositi, anche quello di tenere la morte lontana dalle aule scolastiche fallisce miseramente per margherita magnani, che insegna inglese in una scuola della periferia romana frequentata da studenti della periferia romana con famiglie che vivono nella periferia romana, abbandonate dalla politica e sostenute, quando lo sono, da traffici vari e spesso illeciti. così, quando la mattina successiva al consiglio di classe il professor giuliano colagrossi viene trovato morto e con le mani amputate sul pavimento di un’aula, margherita magnani decide di indagare. non che l’insegnante abbia una particolare tensione investigativa; anzi, è di quelle che nei film dell’orrore, quando si avverte un rumore dalla cantina, per l’ansia si precipitano a vedere, e non tornano più. l’unica tensione della magnani è la fede. ma non è una faccenda religiosa, la magnani crede in alcuni esseri umani, e cioè nei suoi studenti e nelle sue studentesse. e infatti, quando al professor colagrossi e alle mani tagliate si aggiungono altri cadaveri, sempre professori mutilati, e la tensione tra corpo docente e studenti cresce, saranno proprio la magnani e i suoi studenti – sbagliando, inventando, intralciando senza volerlo le indagini della polizia – a trovare il filo che lega i corpi morti a un passato che lo è ancora di più.
DOMANI INTERROGO
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
la periferia romana dove sorge la scuola che è al centro di questo romanzo è la rebibbia raccontata da zerocalcare. nel liceo si parla romano, e le aule sono abitate da strani esseri viventi: alcuni disegnati sui muri, alcuni umani ma dalle cui bocche escono suoni incomprensibili alla professoressa, che non ha mai pensato di avere la vocazione all’insegnamento e invece ce l’ha, solo che non è una vocazione, è un mestiere. la professoressa, infatti, non ama la vocazione, ama l’inglese. la professoressa è un’intellettuale. la professoressa ha studiato in italia e all’estero. la professoressa cammina, cammina, cammina perché roma è grande e perché camminando pensa. gli studenti e le studentesse, invece, non camminano, vanno in motorino o in macchina, e non studiano. gli studenti e le studentesse – e tutti lo siamo stati – sanno valutare, pesare le persone che siedono dietro la cattedra e, nonostante non abbiano voglia di aprire i libri, sentono, piano piano, il desiderio di capire la professoressa, e di esserne capiti. danilo dolci ha scritto che si cresce solo se sognati, e l’autrice di questo romanzo chiosa che si può crescere anche se sei l’incubo di qualcuno. tra i professori di frank mccourt e domenico starnone, passando per gli studenti in piedi sul banco nell’attimo fuggente, sta la professoressa di gaja cenciarelli, convinta sì che la cultura sia qualcosa di quotidiano, convinta sì che certe parole dialettali o certe squadre di calcio, certe sigarette fumate insieme agli studenti prima che la lezione cominci facciano parte del lavoro di chi insegna e di quello di chi impara, ma disillusa che l’istruzione possa – come si sente dire spesso salvare il mondo. ciò nonostante, in questo romanzo di shakespeare e spaccio, la professoressa il mondo lo salva. perché il mondo è le persone che incontriamo. specialmente a scuola.
LA NUDA VERITA'
Genere: ROMANZO POLIZIESCO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
donatella mugghiarti è medico, lavora in un grande ospedale pubblico di roma, ha uno studio privato, abita in una casa tutta bianca sulla quale si arrampica un glicine. vive sola, detesta i colleghi, non ama cucinare o mangiare, non beve, non dorme mai nuda perché non ha intimità con se stessa. e infatti, donatella, che non ha mai amato una persona, non può amare l'idea di curare gli altri, e non riesce a stare vicino ai pazienti. a chi guarisce, ai parenti, agli amici di chi muore. quando scoppia un'inchiesta giornalistica sulla malaumanità negli ospedali della capitale, donatella non capisce quanto la cosa la riguardi perché, nonostante odi il corpo degli altri e il proprio, ha incontrato stefano, che commercia in vini, si appassiona a tutti, ama cucinare e mangiare, ama i corpi. stefano l'ha rapita emotivamente ed eroticamente per condurla in un luogo dove lei non è mai stata, e dove mai avrebbe pensato di trovarsi: la coppia. tuttavia, questa storia non ha due protagonisti, ma tre, e il terzo - un'altra donna - non si vede. così, passo dopo passo, talvolta a passo di danza, sedotta dal fascino di stefano e allarmata dai suoi tradimenti, donatella si trova invischiata in un gioco di specchi in cui realtà e finzione, privato e pubblico, amore e morte, paziente e medico, innocenza e colpa si scambiano continuamente i ruoli.