Autore selezionato: CLERICI GIANNI

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di CLERICI GIANNI.

WIMBLEDON - 1 PARTE

Genere: SPORT

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

la prima volta fu da bambino, nel 1937. il bambino divenne giovane tennista e, nel 1953, affrontò un lungo viaggio fino a londra, con una vecchia topolino, per calcare l'erba di quel che uno dei suoi maestri, giorgio bassani, avrebbe definito "il vaticano del tennis". da allora, abbandonata ogni speranza di vincere un giorno i championships, gianni clerici non ha mai smesso di raccontare, con infinita competenza, i trionfi e le cadute dei grandi che hanno fatto la storia del torneo di tennis più importante, il primo a essere disputato sin dal 1877. perché il mito del tennis è il mito di wimbledon, e gli articoli di clerici - qui per la prima volta raccolti in un volume arricchito di profili dei campioni, annotazioni personali e fotografie rievocano l'epopea di un gioco passato dal dilettantismo al professionismo, dalle racchette di legno a quelle costruite in materiali spaziali. nelle cronache dello scriba, come è stato definito clerici dagli anglofoni, scorrono sessant'anni di storia dello sport più amato, in una sorta di "rivisitazione del tempo perduto ai margini dei court". ci sono le vittorie di jimmy connors, "l'antipatico", di björn borg, "l'orso", di john mcenroe, "il bauscia", e poi i record di roger federer e delle sorelle williams, ma anche gli amori chiacchierati di martina navratilova, o la bizzarra storia di un ricco maragià indiano, che solo in punto di morte riuscì a ottenere l'ammissione all'esclusivissimo all england and croquet club di wimbledon.

WIMBLEDON - 2 PARTE

Genere: SPORT

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

la prima volta fu da bambino, nel 1937. il bambino divenne giovane tennista e, nel 1953, affrontò un lungo viaggio fino a londra, con una vecchia topolino, per calcare l'erba di quel che uno dei suoi maestri, giorgio bassani, avrebbe definito "il vaticano del tennis". da allora, abbandonata ogni speranza di vincere un giorno i championships, gianni clerici non ha mai smesso di raccontare, con infinita competenza, i trionfi e le cadute dei grandi che hanno fatto la storia del torneo di tennis più importante, il primo a essere disputato sin dal 1877. perché il mito del tennis è il mito di wimbledon, e gli articoli di clerici - qui per la prima volta raccolti in un volume arricchito di profili dei campioni, annotazioni personali e fotografie rievocano l'epopea di un gioco passato dal dilettantismo al professionismo, dalle racchette di legno a quelle costruite in materiali spaziali. nelle cronache dello scriba, come è stato definito clerici dagli anglofoni, scorrono sessant'anni di storia dello sport più amato, in una sorta di "rivisitazione del tempo perduto ai margini dei court". ci sono le vittorie di jimmy connors, "l'antipatico", di björn borg, "l'orso", di john mcenroe, "il bauscia", e poi i record di roger federer e delle sorelle williams, ma anche gli amori chiacchierati di martina navratilova, o la bizzarra storia di un ricco maragià indiano, che solo in punto di morte riuscì a ottenere l'ammissione all'esclusivissimo all england and croquet club di wimbledon.

ZOO

Genere: RACCONTI - NOVELLE

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

inoltrandosi nella delizia di questi racconti il lettore avvisato rimarrà dapprima sorpreso per i loro argomenti, per il taglio, l'uso della prima o della terza persona e addirittura delle scelte linguistiche, che svariano da fitzgerald a twain, dal simenon romanziere a chiara, dal prediletto waugh a damon runyon. e giungerà a domandarsi se queste short stories siano state scritte dalla stessa persona. nell'assicurare che gli autori non sono più d'uno, par giusto richiamare l'attenzione su un fenomeno davvero insolito nella nostra letteratura. anche quando si avventurano nella fiction, i nostri più affermati scrittori non vanno molto oltre le recinzioni del natio orto selvaggio. a differenza degli anglosassoni che, anche grazie alla bicentenaria istituzione del commonwealth, spaziano in territori infinitamente più estesi del nostro stivale. una delle principali caratteristiche di quello che ama firmarsi il vecchio scriba (gianni clerici, per intenderci), e che calvino, ignaro di un clamoroso equivoco, aveva definito "uno scrittore in prestito allo sport" e non invece uno scrittore tout court, è la capacità ad uscire dagli abituali confini anche grazie alla instancabile attività di viaggiatore, ancor prima che di inviato speciale, ancor prima di una raffinata pratica di molte lingue straniere. come già la maggior parte degli otto precedenti romanzi di clerici si svolgevano fuori dai nostri confini, tra questi racconti ce ne sono alcuni ambientati in kenia, in cile, in francia, marocco, gran bretagna, nuova caledonia, spagna. basterebbe questo per definire clerici un autore lontano dagli abituali clichés.