Risguardo di copertina
la vita dispari è la pirotecnica, profonda ed esilarante parabola umana di un ragazzino che vede solo una metà del mondo, destinato a diventare un adulto che vive solo a metà. e se metà fosse meglio di tutto? la «vita dispari» è quella che – ridendo di noi stessi – conduciamo tutti noi a qualsiasi età quando tentiamo di indovinare la parte mancante delle cose. quando buttarelli scompare – e intorno alla sua figura si crea un alone di mistero – non resta che raccogliere, per tentare di fare un po' di chiarezza o forse per aumentare la confusione, la testimonianza del suo amico nullafacente gualtieri. ecco che allora si snoda una trama di malintesi e incastri rovinosi, sempre all'insegna del paradosso: la silenziosa guerra con la preside maribèl, la passione per eustrella, il fidanzamento simultaneo con otto – otto – compagne di scuola, gli strambi insegnamenti esistenziali impartitigli dal padre putativo, il matrimonio con ciarma, l'infatuazione per una certa berengaria. il mondo, visto dagli occhi di paolo colagrande, è un posto in cui l'uomo è stato messo per sbaglio. o per far ridere qualcuno che, di nascosto e da lontano, lo sta osservando.
Risguardo di copertina
al tavolino di un bar, gerasim racconta a sogliani la storia di un terzo amico seduto poco più in là, ed è una storia molto avventurosa. ebreo convertito al cattolicesimo per chiamata divina, zuckermann prende i voti e diventa "il prete bello" di zobolo santaurelio riviera, località balneare di "fascia bassa": agli occhi dei fedeli passa per un santo, illuminato, alacre e innocente. ma un pomeriggio di fine estate, mentre intorno al suo nome diventano sempre più insistenti le voci di miracoli, a zuckermann si offre la visione della romana, la figlia diciassettenne di due devoti parrocchiani. da lì in poi, fra pallidi tentativi di espiazione, passioni e gelosie, cui fanno da contrappunto le vaneggianti digressioni di gerasim e sogliani, dall'uomo vitruviano agli etologi fiamminghi, dagli asceti di costantinopoli all'ikea, da rossella o'hara all'olio di nespolo babilonese, lentamente si consuma una tragedia sentimentale che travolge l'intera comunità e trova il suo epilogo in riva a un fosso.