Risguardo di copertina
il campionato di calcio è un appassionante romanzo. e allora perché non scriverlo? perché non trattare ibrahimovic, del piero e gli altri eroi del pallone come personaggi di una fiction a puntate? questa la sfida raccolta da 40 scrittori che raccontano - domenica dopo domenica, davanti alla tv o su un seggiolino dello stadio - l'edizione 2011/12 del rito più amato dagli italiani.
Risguardo di copertina
con straordinaria finezza e altissima qualità letteraria, carlo d'amicis dà vita a un intreccio ironico e tragico, morboso e lieve, costruito su un trio di personaggi indimenticabili."il sesso è un gioco, disse. ma l'amore è una cosa pericolosa, che può salvare o uccidere. e che a volte fa entrambe le cose... devi farci molta attenzione."la cosa più affascinante del sesso non è il sesso, ma tutto ciò che gli ruota attorno: in una sola parola, la vita. è per questo che leonardo, eva e giorgio, dovendo parlare di sesso, raccontano le rispettive esistenze (audaci e innocenti allo stesso tempo) a un intervistatore che vorrebbe scrivere un libro sul piacere, e che invece si ritrova in continuazione a fare i conti con il loro dolore. del resto, nel gioco erotico, tutto è così terribilmente intrecciato: non solo il piacere e il dolore, ma anche la trasgressione e le regole, la libertà e il possesso, l'eccitazione e la noia, l'io e la maschera. quelle che i nostri eroi indossano in questo romanzo corrispondono ai tre ruoli chiave del gioco: leonardo (nome in codice: mister wolf) è il bull, maschio alfa che applica al sesso seriale la disciplina e la meticolosità degli antichi samurai, eva (la first lady) è la sweet, regina e schiava del desiderio maschile, giorgio (il presidente) è il cuckold, tradito consenziente che sguazza nella sua impotenza ma non rinuncerebbe mai a manovrare i fili. insieme formano il triangolo più classico e scabroso dell'intera geometria erotica, quello in cui l'ossessione maschile di possedere e offrire l'oggetto del proprio desiderio s'incastra con l'aspirazione della donna ad appartenere, finalmente, solo a se stessa. recitano dei ruoli, mister wolf, la first lady e il presidente. ma quanto più il corpo è il loro abito di scena, tanto più la loro anima si denuda, rivelando ai nostri occhi l'umanità struggente, tenera, e talvolta esilarante, di tre protagonisti fuori dagli schemi, eppure così simili a ciascuno di noi.