Risguardo di copertina
in una variante apocrifa della genesi, si narra che dopo aver creato l'uomo dio disse: "sarà l'unica creatura eternamente incompiuta. avrà sempre in sé l'amore, la verità e la giustizia come immagini di me, ma non potrà mai realizzarle". sin dagli albori della nostra civiltà, il rapporto tra diritto e potere, tra giustizia e politica ha generato una serie interminabile di conflitti, in cui si scontrano la coscienza del singolo e le esigenze della comunità, il progetto individuale e la ragione di stato, l'esigenza di libertà intellettuale e i dogmi politici e religiosi. per far luce su questi temi, gli autori analizzano in questo libro cinque processi che hanno segnato nel profondo la storia e le coscienze dell'occidente. nei primi tre 'casi', che riguardano socrate, gesti e galileo, assumono un forte rilievo la dimensione storica, la personalità degli imputati e le motivazioni che di volta in volta determinarono la sentenza. sono procedimenti giudiziari che in qualche modo intendevano fermare la potenza rivoluzionaria della parola e del pensiero, e tuttavia ebbero un evidente significato politico perchè quella degli imputati costituiva una vera sfida al potere dominante. i capitoli finali sono dedicati alle 'purghe staliniane' e a norimberga, e toccano il tema del processo politico al nemico, sia esso interno o esterno, un modello che non è appannaggio soltanto delle dittature e dei regimi totalitari. il libro offre dunque alla riflessione argomenti di viva attualità, in un momento in cui i problemi della giustizia sono tornati al centro del dibattito politico.