Risguardo di copertina
in futuro gli oceani polari, i fondali marini e persino la luna o marte potrebbero diventare terreno di conquista per le potenze mondiali, o anche per qualche miliardario megalomane. i confini che ci separano gli uni dagli altri sono destinati ad aumentare e farsi più complessi. conoscerne la storia e le evoluzioni è il modo migliore per capire le guerre di oggi, dall’ucraina alla palestina. le frontiere, insieme alle architetture che le rendono possibili, ci accompagnano da millenni. e da tempo altrettanto immemore scatenano guerre. le più antiche mura erette a scopo difensivo di cui abbiamo testimonianza risalgono a 12.000 anni fa. e poi ancora le fortificazioni di gerico, di atene e costantinopoli, fino ad arrivare ai progetti di scudi spaziali. l’istinto di proteggersi arroccandosi ed erigendo steccati ha dunque radici profonde. i confini però di naturale e istintivo, malgrado siano talvolta segnalati da fiumi o montagne, hanno ben poco. così nel corso delle epoche è di volta in volta mutato il nostro atteggiamento nei loro confronti. nel 1989, per esempio, quando crollava il muro di berlino, sembrava che il mondo fosse pronto a diventare uno solo, sulla spinta della globalizzazione degli scambi. trent’anni dopo gli scambi continuano a essere sempre più liberi, ma i confini sono rimasti ben saldi sulle carte geografiche, anzi sono persino aumentati. e ovunque, dagli stati uniti all’italia, si parla di difendersi dagli invasori, di costruire nuovi recinti e barriere. ovunque i confini sono oggetto di strumentalizzazioni volte a risvegliare rigurgiti sovranisti e nazionalisti. e in futuro? klaus dodds ci offre un quadro storico e politico dei conflitti di frontiera di oggi e di quelli che verranno. conflitti relativi a zone da decenni in situazione di stallo; conflitti che incendieranno confini destinati a spostarsi e a mutare geograficamente, a causa del surriscaldamento globale; e conflitti inediti, legati a nuovi spazi di conquista aperti dalla tecnologia.