Risguardo di copertina
un pensiero per la vita, solo per la vita. un filosofo veramente amico che da ventitré secoli non cessa di dirci che non può esistere autentica felicità senza il piacere. un pensiero che, contrariamente a tanti altri, non ha mai fatto e non può fare male a nessuno, che invita ad amare se stessi e soprattutto a rispettarsi, azione primaria per non danneggiare i nostri simili. uno fra i pensatori più amati e odiati di tutti i tempi, senz'altro il più mistificato, equivocato, vilipeso, il cui pensiero è come un incubo nella storia del cristianesimo. la "lettera a meneceo", qui proposta in una traduzione che punta a restituirci l'affabilità della voce di un uomo che pose l'amicizia al di sopra di tutto, è uno dei pochissimi scritti di epicuro che non siano stati distrutti nel corso della storia dell'odio ideologico.
Risguardo di copertina
"epicuro è il filosofo del piacere, ma il piacere - egli insegna - consiste nell'assenza di dolore nel corpo e di turbamento nell'anima e chi vuole vivere nel piacere deve vivere come un asceta. ma allora perché usare una parola tanto equivoca come 'piacere' per indicare il fine dell'uomo? ""perché"" risponde carlo diano nello splendido saggio introduttivo che apre questo libro ""non c'era altra via per raggiungere e segnare a dito l'uomo nella nuda storicità del suo essere nel mondo, fuori di ogni forma collettiva o sacrale e ideale o di casta. e se ne volete la prova, andate in un ospedale. solo lì potete intendere che cosa è la carne e che cosa il piacere e che cosa è il dolore, e come solo nella carne che dolora o che ha requie, questo nostro io, e diciamo anche l'anima, quell' 'unicum' insomma , che ciascuno è in quanto è quell'uno che è qui ora, emerga e si sveli a sé e agli altri, e si faccia, per così dire, vedere e toccare. e' da un'esperienza del genere che si muove epicuro, simile, anche se le conclusioni sono diverse, a quella fatta da budda. ed è all'anima, all'io che egli si rivolge, in un mondo che ha già il nome di ecumene, che vuol dire terra abitata, e l'uomo, da publico fatto privato, è ormai 'uno dei molti' e si trova, per la prima volta, solo e senz'altro aiuto che di se stesso, faccia a faccia con il mistero dell'esistenza"". edizione con testo originale a fronte."