Risguardo di copertina
il cadavere di una donna dai tratti irriconoscibili viene ritrovato in un fosso di campagna. si pensa a teresa, bella e giovane vedova imparentata con i rosato, famiglia della 'ndrangheta calabrese che mal sopporta la sua reputazione di donna di facili costumi. ma altre morti a catena dissipano l'ipotesi di un delitto di lupara bianca - "l'onore, di questi tempi..." - e, se tutto sembra incastrare un professore depresso con precedenti penali per insidie sessuali, presto si svelano gli scenari della nuova mafia imprenditrice, furba, con i soldi e le amicizie. sarà l'avvocato gino de rupe a ripercorrere la grande storia di corruzione che vede coinvolti notabili, assessori e finanche il sindaco del paese, nell'ambito della vicenda di costruzione di un villaggio sulla costa dove sovrintendenza, protezione delle coste, commissione edilizia e ambientalisti sono stati messi a tacere con eccessiva facilità. 'figlio della sua terra' e abbastanza saggio da non fare uso di ciò che ha scoperto, de rupe si trova, suo malgrado, coinvolto fino allo scontro a fuoco. la sua confessione, resa senza riserve al magistrato antimafia, scatenerà una sequela di arresti, ma di breve durata. seguirà l'oblio e gino de rupe, in compenso, si sarà guadagnato il rispetto di uomo d'onore per essersi saputo difendere. la spirale di violenza, però, non è ancora chiusa, e l'onore chiede ancora vendetta... "qua non si progredisce mai, anzi, si va avanti come va avanti il cordaio". il passo del cordaio, che intreccia le corde facendo passi a ritroso, è l'efficace metafora di un mondo soffocato tra passatismo e modernità, descritto con ritmo incalzante in una scrittura colorita di espressioni locali.