Risguardo di copertina
ho aggiunto un punto interrogativo al titolo che avevo scelto: cronache di una vita sbagliata.interrogarsi, anche se hai i capelli bianchi e un po’ di ossigeno per respirare meglio, è sempre una buona abitudine.forse la mia vita è stata sbagliata? forse.mentre assegnavo questa bocciatura alla mia vita capivo anche che finalmente erano caduti tutti i veli e si erano diradate le ombre che mi avevano impedito di vedere, di ascoltare, di riconoscere e sapere chi fosse la autentica ada.ho dovuto inciampare diverse volte, fare errori e rifarli, in un andare e ritornare verso me stessa, per ritrovarmi.ci ho messo troppo tempo? forse.ci sono riuscita. sì.la scrittura mi ha costretto a fare questo viaggio a ritroso - dai tre anni e mezzo in su - e mi ha liberato dei miei sensi di colpa, delle mie delusioni: ho visto tutto scritto, nero su bianco. e adesso sono leggera e pacificata e mi fa anche molta tenerezza la ada che, nel pieno dell’adolescenza e dopo aver vissuto una guerra durissima, dice: a questo punto della mia vita ho cominciato a buttare via tutti i doni che dio mi aveva dato.un urlo di dolore che mi aveva dato la forza di scappare e che fu solo attutito dal mio ritorno in famiglia. mio padre mi disse: ‘io non so fare il padre e chiedo a te cosa devo fare. io risposi di tenermi a casa, che tutto sarebbe andato meglio.è stata la mia intuizione più grande!