Risguardo di copertina

dopo il successo di "appassionate", roberto gervaso racconta undici grandi amori della storia, ripercorrendo i destini travolgenti di altrettante coppie celebri che hanno lasciato un segno indelebile nella loro epoca. francis scott fitzgerald e zelda sayre: belli e dannati nell'america fra le due guerre. fryderyk chopin e george sand: un grande musicista fra le braccia e ai piedi di una grande scrittrice. maria callas e aristotele onassis: una passione bruciante e tormentata. rodolfo valentino e natascia rambova: amato da milioni di donne, amò solo la moglie. messalina e silio: la più temeraria tresca dell'antichità. casanova, enrichetta e marianna: il principe dei seduttori sedotto e abbandonato. benito, rachele, angelica, claretta, ida, leda e margherita: l'infaticabile duce fra moglie e amanti. frank sinatra e ava gardner: per lei, the voice tentò il suicidio. vittoria e alberto: un colpo di fulmine e una devozione totale. osvaldo valenti e luisa ferida: l'amore senza freni di due divi trasgressivi. oscar wilde e alfred douglas: lo scandaloso ménage di un artista di genio.

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Risguardo di copertina

la storia di una donna trepidante e appassionata che, tra onori e difficoltà, rimase fedele al suo amore per mussolini, suggellandolo con il più eroico dei sacrifici.

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"quale maleficio s'insinua nella depressione? chi decide che dobbiamo passare sotto le sue forche caudine, inermi e inerti, subendo e soffrendo? perché la natura che ho sempre amato e onorato mi diventa ostile? perché i libri, che sono la mia vita, perdono ogni interesse? perché tengo alla larga gli amici e, quando mi sono vicini, è come se fossero assenti? perché la mattina non mi alzerei mai? perché invidio l'ultimo clochard che incontro per strada, alla stazione, sui gradini di una chiesa? il 'cane nero', il 'male oscuro', è un'ossessione senza fine, che non ti dà tregua, non si placa mai. una lancia che ti si conficca nel costato, un coltello che ti scalca il cuore. chi non conosce questo morso feroce ti esorta a farti coraggio. ma come ti può comprendere chi non è mai entrato in questo antro infernale? esasperato e disperato, t'illudi di trovare uno sfogo nel pianto. versi, singhiozzando, tutte le lacrime che hai nel cuore, e vorresti morire. t'imbottisci di psicofarmaci, che ci vogliono, ma ben dosati: mai abusarne. l'effetto si fa sospirare e una mattina ti svegli con un'ansia che sfiora l'angoscia, ma che non è angoscia. piano piano, impercettibilmente, le ante della tua finestra si dischiudono, ma non puoi ancora affacciarti. solo uno spiraglio, che vagamente fa filtrare un pallido raggio di luce. è l'inizio della rinascita. ma non illudetevi: ci vuole pazienza."

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l'italia: un paese che sta in piedi perché non sa da che parte cadere. un paese dove le maschere hanno sostituito i volti. dove "la legge è uguale per tutti", ma non tutti sono uguali davanti alla legge. un paese dove d'insormontabile ci sono solo i cavilli. un paese di fedeli "praticanti", non di credenti. un paese che crede nei santi solo se gli fanno il miracolo. un paese dove quel che è pubblico, non è di tutti: è degli altri. un paese dove la dietrologia è un bene di prima necessità. un paese che vive alla giornata in attesa di passare la nottata. un paese di furbi che trovano sempre qualcuno più furbo che li fa fessi. un paese dove non è tanto la serietà dei problemi che preoccupa, quanto la mancanza di serietà di chi dovrebbe risolverli. un paese diretto da una classe politica senza classe. un paese, come diceva longanesi, dove si è "estremisti per prudenza". un paese anarchico, conformista e trasformista. il paese di arlecchino, pulcinella, fregoli, pinocchio, bertoldo, maramaldo, cagliostro. un paese di furbi e furbetti, che tirano l'acqua al proprio mulino, infischiandosene degli "interessi generali", che saranno anche "caciocavalli appesi", ma senza i quali un paese rischia la deriva e il naufragio. un paese poco serio, ma creativo, fantasioso, intelligente, maestro nell'arte di arrangiarsi, versione bizantina e levantina del pragmatismo sassone. un paese dove è più facile sopravvivere che vivere. ma un paese, un'italia, che non si può non amare. come impedire che lo stivale zoppo perda il tacco, la tomaia, la suola? facendo il proprio dovere e bene fino in fondo. ripristinando i valori e le gerarchie fondate sul merito. dicendo basta ai marpioni, ai tromboni, ai fighetti in blazer e parrucchino che dettano legge dopo aver violato la più elementare: quella della decenza.

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da una drammatica esperienza diretta, roberto gervaso ha avvertito un'esigenza comunissima, quella di chiarirsi le idee sulle patologie più diffuse e sulle loro possibili cure. i mass media infatti si occupano sempre di temi legati alla salute, ma in modo spesso frammentario e approssimativo. "salute!", in 28 interviste con altrettanti autorevoli specialisti, divulga invece scientificamente, ma anche in forma accessibile, lo stato degli studi e le nuove terapie per depressione, emicrania

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