Risguardo di copertina
fronteggiando le mille contraddizioni che una civiltà pervasa e invasa dalle immagini conserva e riproduce nei secoli, l’autrice rilegge momenti poco noti o celeberrimi tramandati dal canone letterario e scava nell’iconografia che gareggia con le parole. scopriamo così un’inedita circe, figlia del sole in esilio, diversa dalla dea-maga-seduttrice che domina parte dell’odissea; riviviamo l’innominabile colpa di pasifae; rileggiamo il percorso di arianna, protagonista di un’infanzia dorata, abbandonata da teseo, sposa di dioniso, donna dalle molte morti. una tavoletta diventa l’indizio per riconsiderare il desiderio che acceca fedra e il raffronto con più voci permette di guardare con altri occhi la metamorfosi di medea fanciulla innamorata, straniera in tessaglia, infanticida assetata di vendetta. amore e odio, tradimenti e malefici convivono con dati storici e artistici, ai quali si aggiunge quel pizzico di fantasia indispensabile per creare biografie coerenti e dare un’anima a queste donne nelle cui storie la parola si fa immagine e l’immagine ci tramanda una realtà diversa rispetto a quella codificata dai classici.