Autore selezionato: GIACOPINI VITTORIO

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di GIACOPINI VITTORIO.

L'ORIZZONTE DEGLI EVENTI

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

il personaggio che dice "io" quasi non ha il tempo di presentarsi: lo zingaro appare subito in scena (e non importa se la scena è onirica o meno) e, salvo rare assenze, la tiene occupata sempre. lo zingaro viene da lontano, è il freak, il drop out, il filosofo, il profeta. entra ed esce portando saggezza e provocazione, gioca, straccia le facili verità, fustiga le eredità culturali, fa linguacce a buonismi e isterismi. non è rivendicativo, semmai vendicativo. non ammette arretramenti. stabilisce con l'autore un dialogo serrato, uno scambio sbilanciatissimo di opinioni. i due si scontrano e si incontrano, viaggiano lungo le rotte del presente, attraversando la pandemia, la crisi climatica, le migrazioni, lo stimolo costante dell'informazione e il progresso scientifico. sorta di nano nietzschiano, che porta alla luce la voce degli ultimi, lo zingaro conduce alla verità negletta, al passato obliterato, alla fine del tempo. i due protagonisti si scontrano e si annientano, fino ad arrivare al limite degli eventi, letteralmente al buco nero destinato a inghiottire il loro addio. siamo di fronte a un romanzo pamphlet che ruota intorno alla consapevolezza della storia e del tempo.

LA MAPPA

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

monti, laghi, colline, forre, fortilizi e contrafforti, borghi, strade, slarghi: vedere tutto, come se si fosse per aria, e tutto rappresentare in una mappa, con dettagli minuti, badando a distanze, rilievi, proporzioni: squadrare il mondo, illuminarlo, dargli ordine. è questo l’obiettivo di serge victor, ingegnere-cartografo al seguito di napoleone durante la campagna d’italia. figlio esemplare dei lumi, nemico di fole balzane e superstizioni, adepto dell’encyclopédie di diderot e d’alembert – alle cui parole si aggrappa con una devozione non lontana dal fi deismo che la rivoluzione si era incaricata di smantellare –, serge victor riceve l’ordine dal generale in persona di riprodurre i corsi e i ricorsi della campagna, di fermare su carta e nel tempo i nuovi confini d’italia, che il demiurgo napoleone, n., l’imperatore, va ridisegnando e riplasmando, sempre più a suo piacimento. così, mentre il còrso conquista la penisola e, non pago, invade l’egitto, serge lavora alla sua magnum opus, in compagnia di uno scalcinato poeta tutto sdegno e fervore e dell’ammaliatrice zoraide, la sua maga, che della ragione rappresenta il doppio, il sonno, e prefigura l’assedio portato ai lumi dalle sotterranee pulsioni che, nella storia come nell’animo dell’uomo, non conoscono sopore. da questo assedio – più cruento di ogni battaglia scatenata da napoleone, più spietato di ogni rivoluzione –, l’illuminismo uscirà pesto e zoppicante, come serge stesso, che nell’erebo ghiacciato di russia dovrà dire addio alla giovinezza e alla forza, ma soprattutto alla fiducia nelle magnifiche sorti e progressive dell’umanità. a capitolare non è però solo un uomo o un’epoca, ma un intero genere letterario, il romanzo storico: perché la mappa, di là dallo sfarzo di una prosa immaginifica e di una struttura narrativa monumentale, lascia presagire un’aria di disfacimento, e sancisce l’irriducibilità del reale nella forma-romanzo, e l’arbitrarietà di ogni pretesa del contrario.