Risguardo di copertina
milano, via cesare correnti: un anziano violinista di strada muore in circostanze confuse. poco prima, un incontro con un uomo, vestito in modo eccentrico, che si dilegua senza lasciare traccia. l'unico testimone, un venditore ambulante della zona, telefona in questura. il commissario lucchesi è sconvolto dalla notizia: conosceva la vittima solo di vista, ma la loro era una strana intesa, piena di rispetto per quanto senza parole. decide allora di far chiarezza su quella morte così insolita, sebbene le indagini si rivelino complesse sin dall'inizio, a partire dall'identità misteriosa del violinista. nemmeno sul piano personale c'è serenità per il commissario: mentre la sua compagna lucia anticoli si sta riprendendo da un brutto trauma, la figlia alice ha bisogno di tutto il suo sostegno per affrontare delusioni e paure per le quali non è preparata. così, mentre cerca di essere presente per le donne più importanti della sua vita, lucchesi procede nella sua ricerca, ricostruendo una vicenda che affonda le radici nella seconda guerra mondiale e nella tragedia della deportazione, e che lo condurrà a un finale drammatico e inaspettato.
Risguardo di copertina
un vecchio professore da tempo in pensione, vedovo e solo, viene trovato impiccato nel salotto di casa sua. una rapida occhiata alla scena è sufficiente al commissario andrea lucchesi per intuire che non di suicidio si tratta. un ragazzino malconcio, l'aria impaurita e lo sguardo sfuggente è appoggiato al muro di un palazzo del centro di milano; dietro l'angolo, per terra, un cappellino con qualche moneta. una visione fugace, un istante, ma lucchesi subito fiuta qualcosa che non va e mette alcuni dei suoi uomini sulle tracce del piccolo per vederci chiaro. un'intuizione, un presentimento... quanto basta al commissario per aprire due casi. due casi all'apparenza molto diversi, ma nel profondo accomunati dal fatto che entrambe le vittime, un vecchio e un bambino, sono esseri soli, privi di ogni affetto, deboli e, per questo, vulnerabili. e quelle in difesa dei deboli sono le battaglie che lucchesi combatte con più convinzione, con furore quasi. lui l'ha respirata la solitudine, ha subito l'ostracismo del mondo, conosce la cattiveria degli uomini, e vuole giustizia. se non per se stesso, almeno per gli altri.