Risguardo di copertina
8 settembre 1943. la gioia che esplode tra le truppe italiane in costa azzurra all'annuncio dell'armistizio e della probabile fine della guerra si trasforma presto in un incubo. privi di comandanti e di ordini, i soldati italiani vengono disarmati dai tedeschi e spediti nei campi di prigionia della germania. tra i "prigionieri di guerra" c'è anche il caporale giovanni giovannini, futuro giornalista e scrittore, che affida la cronaca di quei giorni terribili alle pagine di un diario, un piccolo quaderno di scuola con la copertina nera. "il quaderno nero" è una testimonianza inedita, scritta e salvata per quasi due anni tra prigioni e superprigioni, evasioni, bombardamenti e fame. è scritto con un linguaggio immediato, che non spreca aggettivi né cerca conforto in elaborazioni letterarie. proprio per questo assume rilievo la delicata storia di amore e, morte, descritta nelle ultime pagine, tra il protagonista e una giovane studentessa russa di medicina. un amore breve, travolto dal turbine del dopoguerra e sigillato da una parola terribile "erschossen", fucilata!note e commenti di cesare protettì.