Risguardo di copertina
"van gogh non era pazzo. si è avvicinato al sole, prima cercandolo, poi fuggendone via. vi è rimasto impigliato, con un filo che mai più ha districato, stringendolo nella mano. fino a quella spiga di grano rimasta nella tasca della sua giacca, sotto il cielo di auvers, prima di sera. accanto a un covone. sotto le stelle del firmamento. van gogh non era pazzo. ha camminato danzando sulla vita, come sul filo mai interrotto di un vulcano. e lapilli e piccoli falò e notti e stelle. e apparizioni e misteri. ha creato con la disciplina della sua anima un mondo inarrivabile, il mondo di un eroe. colui che arriva a toccare il sole e poi riesce a raccontarne il fuoco e il calore, la luce che abbaglia. e quella luce la fa diventare colore. un colore che nessuno mai aveva dipinto così prima. e mai nessuno ha dipinto poi. questo libro racconta la vita e l'opera di van gogh facendo continuo riferimento alle sue lettere, che diventano quindi non solo l'occasione per lo svolgimento di una vera e propria trama, ma anche il riferimento assoluto pagina dopo pagina. quasi come fosse van gogh, almeno in alcuni capitoli, a raccontarsi, in una sorta di autobiografia che non ha mai scritto. la vita si intreccia con l'opera e ugualmente l'opera entra nella vita." (marco goldin)