Risguardo di copertina
in natura non esistono due cose perfettamente uguali. lo dice lo scrittore ezra ad alice sfiorandole i due seni e trovandoli diversi. da qui nasce asimmetria di lisa halliday, un romanzo che sfida il lettore con un gioco di indizi e di rimandi e con due storie apparentemente diverse che in realtà appartengono allo stesso filo conduttore. l'autrice ci racconta una storia d’amore: quella tra la ventenne alice, che vive a new york, lavora in una casa editrice e sogna di diventare scrittrice, e ezra blazer, leggendario premio pulitzer per la letteratura. nonostante i quarant’anni che li separano scocca l’amore perché ezra è divertente e affascinante e le sue parole colpiscono il cuore di alice che personifica la stessa halliday che ci svela un episodio importante della sua vita privata: l’incontro e la relazione con lo scrittore philip roth. alice è seduta su una panchina, legge un libro e sogna di scriverlo. a lei si avvicina ezra e la incalza, la intontisce con la sua cultura e con il suo fascino. dopo poco ci sarà il sesso e l’inizio di un rapporto completamente asimmetrico perché la bilancia del loro rapporto pende tutta dalla parte di ezra che suggerisce, consiglia e istruisce e alice, come in un copione, ammalia, stupisce e poi se ne va per bilanciare nuovamente quell’asimmetria. la seconda parte del libro si apre su una pagina completamente diversa: amar è un economista iracheno americano che viene trattenuto dalla polizia di frontiera e ha tempo di pensare all’occidente e al medioriente, all’ingiustizia e all’equità dei fatti. le due parti del romanzo sembrano non centrare nulla una con l’altra, ma lisa halliday in asimmetria è brava a condurci ad un senso solo alla fine, mettendoci alla prova.