Risguardo di copertina
la vita dello scrittore napoletano vittorio imbriani (1840-85) fu un turbine di duelli, polemiche letterarie, battaglie politiche e campagne militari nelle guerre d'indipendenza, tra la torino di cavour, la svizzera degli esuli, berlino, parigi e la diletta napoli, dove tornò alla caduta dei borboni. non meno straordinaria della vita è l'opera intellettuale, dispiegatasi sul breve arco di vent'anni, ma da esaurire venti vite di studiosi, per i grandi risultati nella ricerca sul folklore, la filologia, la filosofia, la critica artistica e letteraria. ma soprattutto scrisse fulminanti novelle di dissacranti contenuti, che ne hanno determinato la messa all'indice. e tra queste opere di narrativa, è il romanzo "la bella bionda", straordinario ritratto della napoli post borbonica: la napoli della scuola di posillipo e della canzone romantica, ma anche dei camorrismi politici, contro i quali si batté imbriani; che ce ne dà un crudo ritratto intorno alla protagonista, figura eroica di ragazza che lotta per affermare i diritti della donna al lavoro e alla libera scelta sessuale. sono i due temi che fanno di questo il primo romanzo femminista italiano.