Risguardo di copertina
gennaio 1943. al campo di sterminio di zinoswicz-zdroj, polonia sudoccidentale, arriva il capitano paul bach. veterano e ispettore della polizia criminale di berlino, paul si è già visto portare via tanto, se non tutto, dalla guerra: ha perso la moglie sotto le bombe e un braccio fra le nevi russe. e ha smarrito la convinzione di trovarsi dal lato giusto. unica sua religione, i figli e il lavoro. e ora la gestapo gli ha affidato il compito di smascherare l'autore di alcuni misteriosi delitti, le cui prime vittime sono "un paio di ebrei di una certa importanza e un ufficiale polacco delle ss". il quadro è inquietante, perché gli omicidi sono stati annunciati da sibillini messaggi anonimi dal tono intimidatorio apparsi nelle baracche degli internati. biglietti scritti a mano, in un ebraico impeccabile o in yiddish. in apparenza non esiste un movente e la dinamica è sempre diversa: unica costante, i messaggi. in un meccanismo oliato dalla morte, nel cuore del nonsenso della storia, sembra di cogliere lo scherno di una divinità impazzita. e nel campo, insieme al fremito della rivolta, comincia a correre la voce di un angelo assassino che aleggia tra i blocchi... giorno dopo giorno, nel corso delle indagini paul verrà a contatto con la realtà indicibile del campo, con l'umanità offesa delle vittime e quella, alienata, dei carnefici.