Risguardo di copertina
c'è una radio che non ha bisogno di microfoni, frequenze e studi di registrazione perché va in onda soltanto nell'immaginazione di chi l'ascolta. il suo speaker è "il superlogorroico dalla lingua sciolta" dj ark che trasmette dalla cima di una cryptomeria. dj ark ha la netta sensazione di trovarsi impigliato tra i rami di quella pianta da un bel pezzo, ma ha un vago ricordo di ciò che gli è accaduto. ricorda soltanto di aver sentito uno strattone improvviso e di essere stato sballottato e trascinato a decine di metri dal suolo da una forza improvvisa. certo, sa di avere trentotto anni, un passato senza gloria da musicista rock e da manager musicale, una moglie dolcissima di nome misato e un figlio, sosuke, che studia negli stati uniti; ma, per quanto si sforzi, non riesce a trovare una spiegazione razionale che chiarisca il motivo per cui si trovi lassù, tra i rami alti di quella pianta, come fosse il monaco buddhista roben che, secondo la leggenda, fu preso da un'aquila quando era ancora in fasce e lasciato, appunto, in cima a una cryptomeria. in ogni caso fa davvero freddo da quelle parti e a dj ark non resta che trasmettere musica a tutto spiano, dai monkees a bob geldof, a jobim, e lanciare nell'etere una quantità esorbitante di argomenti, sovraccarico com'è, come un camion sferragliante che traballa a destra e a manca.