Risguardo di copertina
deciso, al ritorno dall'europa ormai divenuta sua seconda patria, a scrivere "una storia molto americana", henry james individuava subito un tema che gli sembrava nuovo, inquietante e caratteristico di quel che stava accadendo nel suo paese: "la condizione delle donne, il declino del sentimento del sesso, il movimento in loro favore". ne usciva le bostoniane, accolto malissimo in patria, causa la narrazione dell'amicizia ambigua tra le due protagoniste, olive e verena. a piã¹ di un secolo di distanza, le bostoniane rimane un testo importante, che contiene un messaggio ostile e una speranza per le donne, un veleno per cui viene offerto paradossalmente l'antidoto.
Risguardo di copertina
un'impiegata del telegrafo, prigioniera del suo gabbiotto e di un destino mediocre e inesorabile che farà di lei la moglie di un droghiere, sogna la vita degli altri - ricostruita pazientemente, telegramma dopo telegramma, unendo indizio a indizio - e proietta in essa desideri e ambizioni. tanto basta a henry james per evocare con crudele precisione quel mondo della borghesia di fine xix secolo di cui è stato il ritrattista insuperato. ma sbaglierebbe chi volesse ridurre "nella gabbia" allo stato di impietoso resoconto sociologico, sia pure steso da una mano di magistrale delicatezza e sorretto da una finissima capacità di penetrazione psicologica. l'anonima telegrafista del romanzo interpreta un destino più vasto, che valica il tempo e lo spazio fino a lambire e a turbare la nostra stessa contemporaneità: è il destino di chi non sa, né forse può, trovare "una maglia rotta nella rete che ci stringe", e sottrarsi all'imperioso ricatto dei sogni degli altri. ancora con montale, potremmo dire che lei è "della razza di chi rimane a terra".