Risguardo di copertina
quanto a lungo può aspettare una madre? fino a che limite può sostenere il peso di un’assenza, il senso di colpa per i gesti mancati, per le parole non dette, per quello che non ha saputo comprendere in tempo?anne de quémeneur, vedova le floch, scruta l’orizzonte, quel mare che, per un piccolo borgo di pescatori in bretagna, è l’estremo giudice della vita e della morte, un giudice ancora più minaccioso e spietato in tempi di guerra. dopo la resa dei tedeschi, nel 1945, non si combatte più, i soldati nemici hanno abbandonato il paese, ma le ferite che hanno lasciato dietro di sé, nelle vite di uomini, donne e bambini, bruciano ancora.anne ha perso yvon, suo marito, e ha lottato insieme al figlio louis, prima per sopravvivere, poi per ricominciare. con un nuovo matrimonio, più agiato e confortevole del precedente, consacrato dalla nascita di altri figli, gabriel e jeanne, adorati. fino a che, in un giorno d’aprile, louis scompare senza una parola. imbarcato, chissà per dove, e per quanto tempo.anne non smette di guardare la fine del cielo, di sperare, di progettare una festa per il suo ritorno. mentre ogni giorno si affanna per non far mancare niente al marito étienne e ai bambini, il suo cuore è lontano, la sua solitudine assoluta, il pensiero costantemente rivolto al figlio perduto.con l’attesa, gaëlle josse ci consegna un romanzo toccante, che brilla per la rara umanità dei suoi personaggi. ci conquista con un indimenticabile ritratto di donna, riservata, generosa, fiera, che incarna la forza antica e instancabile dell’amore materno, capace di fronteggiare tutti i venti e le maree.
Risguardo di copertina
3 novembre 1954: john mitchell, direttore del centro d'immigrazione di ellis island - nei primi decenni del novecento luogo di approdo per milioni di immigrati arrivati da tutta l'europa, compresa l'italia - è rimasto solo nei grandi ambienti della struttura ormai deserta: tra pochi giorni il centro verrà definitivamente chiuso, non resta che attendere l'imminente arrivo dei funzionari dell'ufficio immigrazione. in quel poco tempo rimasto, mitchell mette su carta i ricordi di quasi cinquant'anni trascorsi sull'isola: le migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini venuti dal mare, pieni di paura e di speranza, tutta la loro magra vita in un fardello stretto con lo spago, ma anche la moglie liz, morta troppo presto, e nella casarini, la giovane emigrante sarda che lo ha fatto dubitare delle sue certezze e ha messo a dura prova la sua dirittura morale. oggi, nel tempo di nuovi e sempre più drammatici esodi di massa, di una geografia umana che ovunque nel mondo deve riaggiornare di continuo i propri confini, il romanzo straordinariamente attuale di gaëlle josse ci riporta alla memoria l'epoca in cui anche noi italiani eravamo "quelli venuti dal mare"... la grande storia, il sogno americano infiammato dalla fiaccola di miss liberty rivive qui attraverso i ricordi e i rimpianti di un'anima solitaria in preda ai suoi fantasmi. e john mitchell appare non solo come l'ultimo custode di ellis island, ma anche come il suo ultimo prigioniero.