Risguardo di copertina
mentre in autunno e in inverno sono caratterizzati da brevissimi saggi che riguardano le osservazioni e le riflessioni di knausgård su oggetti, ambienti circostanti connessi alla natura e al mondo materiale, in primavera ritorniamo invece alla narrazione di più ampio respiro che ruota sulla famiglia dello scrittore, e in particolare sulla malattia della moglie. la cornice narrativa non è casuale, si concentra sulla giornata che si conclude la sera con la "valborgsmesseaften", tra il 30 aprile e il 1° maggio, quando in svezia si festeggia l'arrivo della primavera con canti e falò. knausgård è a casa da solo con i tre figli più grandi, di nove, otto e sei anni, e la piccola appena nata di appena tre mesi. tocca a lui accudire tutti perché la moglie linda è ricoverata in una clinica psichiatrica dopo aver tentato il suicidio con i barbiturici mentre è incinta per la quarta volta. dopo aver accompagnato i figli a scuola, knausgård è diretto all'ospedale per far visita alla moglie e insieme a lui c'è ovviamente la piccola. durante questo viaggio di andata e ritorno racconta alla figlia tutto quello che è accaduto in famiglia prima di quel tragico ricovero, in positivo e in negativo, di come è stata concepita e del perché, dei suoi fratelli e della depressione cronica e bipolare della madre. knausgård riprende i temi a lui cari e che hanno contraddistinto "la sua battaglia". allo stesso tempo la sua è come una dichiarazione d'amore continua nei confronti della piccola e dei figli, dell'amore che, come sottolinea in più occasioni, è incondizionato, non finisce mai e chiede nulla in cambio.