Risguardo di copertina
vive a nuuk, la capitale della groenlandia, è giovane e ribelle, ha una ragazza che la ama e un futuro che l'attende in danimarca, dove sta per iniziare l'università. eppure si sente troppo grossa, troppo scura, troppo diversa dai compagni di studio, e mentre tutti a casa credono che stia spiccando il volo verso la desiderata libertà, lei sprofonda in un disagio che in realtà ha sempre avvertito, un senso di inadeguatezza e vertiginosa solitudine, un bisogno bruciante di amore unito a una paura di deludere e di donarsi con cui finisce per far male agli altri quanto a se stessa. un malessere che da bambina la portava a nascondersi sul monte corvo, nella tana di uno «spirito della montagna», e che prende il sopravvento quando un lutto la conduce nella natura maestosa della groenlandia orientale, fino a una valle di fiori di plastica, piena di croci anonime e dimenticate. così finiscono i tanti giovani inuit che ogni anno si tolgono la vita, nel silenzio del sistema e delle loro stesse famiglie – un tabù di cui nessuno vuole parlare. inesorabile come una bomba a orologeria, "la valle dei fiori" racconta in presa diretta, attraverso la voce cruda, fresca, ironica, ma sempre più concitata e furente della protagonista, il tracollo psicofisico di una ragazza che sente il mondo chiudersi su di lei finché non riesce più a stare nel proprio corpo. un racconto di una schiettezza feroce che si fa potente poesia, urgente e autentico quanto difficile da dimenticare, un romanzo che va dritto al cuore dell'odierno dibattito sull'identità dando voce ai groenlandesi del xxi secolo, cresciuti in una società di matrice coloniale e smarriti ai margini dell'occidente globalizzato.