Risguardo di copertina
i quartieri più veri, quelli dove frequentare le kafane (osterie) dove perdere intere giornate a parlare di politica e fratellanza, il danubio e la sava, le vene d’acqua che attraversano belgrado e la trasformano in una città di mare anche se il mare non c’è. un viaggio a piedi e in bicicletta con la sua amica d’infanzia è lo spunto per riscoprire la propria città, lasciata nel 2000, poco prima della caduta di milosevic. la musica, il cibo, le piazze, le vie che attraversano la capitale, i bombardamenti nato, gli anni novanta, i personaggi incrociati e conosciuti: la lalovic ci svela l’anima di belgrado più profonda e inedita con gli occhi di chi ha lasciato la propria città e la guarda con lucidità e malinconia, con razionalità e affetto allo stesso tempo. "belgrado non è una città bella che costringe i visitatori a una perenne ansia da prestazione. è l’ultimo posto in europa che ancora mantiene la propria autenticità senza sforzarsi di venderla e renderla attraente ai turisti".