Risguardo di copertina
c'è una linea immaginaria eppure realissima, una ferita non chiusa, un luogo di tutti e di nessuno di cui ognuno, invisibilmente, è parte: è la frontiera che separa e insieme unisce il nord del mondo, democratico e civilizzato, e il sud, morso dalla guerra, arretrato e antidemocratico. è sul margine di questa frontiera che si gioca il grande gioco del mondo contemporaneo. leogrande ci porta a bordo delle navi dell'operazione mare nostrum e pesca le parole dai fondali marini in cui stanno incastrate e nascoste. ci porta a conoscere trafficanti e baby-scafisti, insieme alle storie dei sopravvissuti ai naufragi del mediterraneo al largo di lampedusa; ricostruisce la vicenda degli eritrei, popolo tra i popoli forzati alla migrazione da una feroce dittatura; ci racconta l'altra frontiera, quella greca, quella di alba dorata e di patrasso, e poi l'altra ancora, quella dei balcani; ci introduce in una libia esplosa e devastata, ci fa entrare dentro i cie italiani, nella violenza della periferia romana e in quella nascosta nelle nostre anime: così si dà parola all'innominabile buco nero in cui ogni giorno sprofondano il diritto comunitario e le nostre coscienze. quanta sofferenza. quanta indifferenza. da qualche parte nel futuro, i nostri discendenti si chiederanno come abbiamo potuto lasciare che tutto ciò accadesse.