Risguardo di copertina
narciso era un giovane di grande bellezza, nella quale annegò dando vita a un fiore. ovidio lo raccolse e ne fece un mito, freud una realtà psichica: il narcisismo. abita i nostri amori, attraversa i nostri discorsi, seduce politici e artisti, ma anche criminali. funambolo dell'autostima, narciso cammina sul filo teso tra un sano amore di sé e la sua patologica celebrazione, che può diventare una diagnosi: il disturbo narcisistico di personalità. finché cerchiamo di rinchiuderlo nella gabbia di una sola definizione, non lo conosceremo: ci serve un sestante per navigare tra gli scogli della stima di sé. ci sono narcisisti arroganti oppure timidi, con la pelle spessa o sottile. tutti nuotano in un arcipelago di possibilità: saziati dalla prepotenza, circonfusi dal carisma, baciati dal successo, afflitti dalla depressione, tormentati dall'insoddisfazione, abitati dal vuoto, suicidi per frustrazione. possono avvelenare una relazione fino al sadismo e manipolare gli altri fino alla psicopatia. sono braccati da cinque fiere: l'egocentrismo, l'insicurezza, la rabbia, l'invidia e la vergogna.
Risguardo di copertina
"mindscape" è un neologismo per evocare il rapporto tra psiche e paesaggio e collocarci a metà strada, là dove dobbiamo stare: con la psiche nel paesaggio e il paesaggio nella psiche. guidato da bussole psicoanalitiche, letterarie e neuroestetiche (da searles a winnicott, da schnitzler alla dickinson, da zeki a gallese), vittorio lingiardi ci invita a ripensare l'idea di ambiente e, in particolare, di paesaggio elettivo. un luogo che cerchiamo nel mondo per dare forma e immagine a qualcosa che è già in noi. al tempo stesso una scoperta, un'invenzione e un ritrovamento. fiumi, montagne, ruderi e spiagge abitano la nostra mente, i nostri viaggi e i nostri sogni. come oggetti psichici sono immersi nella nostra memoria, e forse risalgono al primo incontro con il volto di chi ci ha guardato. o ha distolto lo sguardo. per stare al mondo dobbiamo conoscere il paesaggio. soprattutto, dobbiamo avere molti luoghi dentro di noi per avere qualche speranza di essere noi stessi.