Risguardo di copertina
meryem vive in un villaggio della turchia musulmana più tradizionalista. poco più che bambina, viene violentata dallo zio, leader religioso del paese. per il costume locale, è lei la colpevole: trattata come una reietta. è tenuta prigioniera in una baracca per giorni. in attesa che si compia il suo inevitabile destino di morte. cemal è un soldato appena ritornato dalle montagne del kurdistan, dove ha combattuto contro i ribelli curdi: cugino di meryem. viene scelto come suo carnefice. ma il delitto non dovrà accadere sotto gli occhi di tutti. il rituale vuole che in questi frangenti le ragazze vengano portate a fare un "viaggio a istanbul", dal quale il boia torna sempre solo. nel frattempo, a istanbul, il professor irfan kurudal sta attraversando una profonda crisi personale. ha studiato a harvard e insegna all'università, è un uomo di successo, ma vive come uno sradicato, immerso in una cultura ambiguamente "occidentalizzata" in cui non si riconosce. consumato dall'ansia e dall'insoddisfazione, decide di abbandonare tutto, e parte in barca a vela per un lungo viaggio senza meta nel mar egeo. qui. in un remoto angolo della costa conosce i due ragazzi, ai quali offre di lavorare a bordo. l'incontro modificherà in maniera irreversibile le vite dei tre personaggi. soprattutto quella di meryem: per lei, destinata all'annientamento, comincerà invece il tempo felice della consapevolezza e del riscatto da un mondo di tradizioni ciecamente ostili alle donne.