FUMANA
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
il suo nome è fumana, che nella bassa del po vuol dire nebbia. in quel mare pallido che copre ogni cosa come un mantello, a lei piace perdersi, e non ha paura di nulla. lo sa bene suo nonno, il rude petrolio, che di notte la porta nelle paludi a pescare le anguille. fumana cresce libera e selvaggia, ma quando comincia a farsi donna, petrolio deve chiedere aiuto alla lena, la «strigossa» della zona. lena le insegnerà molte cose, da come stendere la sfoglia per i cappelletti alle parole segrete che usa per guarire le persone. così, mentre l’italia passa da una guerra all’altra, fumana scopre il suo dono, la sua vocazione.
LA RELIQUIA DI COSTANTINOPOLI
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
1565, venezia. il sole non lambisce ancora il camposanto di san zaccaria, quando il vecchio giovanni si cala nella tomba del chierico gregorio eparco, il suo antico tutore, appena riesumata dai pissegamorti in cambio di tre ducati. non vuole trafugare la bara di legno marcio o le ossa ricoperte di lanugine e muffa. sta cercando un libercolo. un diario «avvolto in una pezza di tela cerata, sigillata da un nastro nero», che lui stesso, cinquant’anni prima, ha nascosto sotto la nuca del maestro, dopo aver giurato di non sfogliarlo né di farne parola con nessuno. il giuramento, però, ora può essere infranto, poiché le annotazioni contenute in quell’involucro sono l’unico indizio in grado di condurre ad alcune preziosissime reliquie cristiane andate perdute. il diario si apre nel 1452, quando gregorio – «la barba folta e nera» e un «fisico più da rematore che da mercante» – giunge ad adrianopoli insieme con il suo socio d’affari, l’ebreo-veneziano malachia bassan. la città, strappata a venezia dagli ottomani un secolo prima, offre uno spettacolo raccapricciante agli occhi dei due giovani mercanti. ventotto marinai di una galea da mercado della serenissima, accusata di aver disubbidito agli ordini provenienti dalla fortezza di boghaz-kesen, fatta costruire da maometto ii per controllare il traffico sul bosforo, sono stati torturati, uccisi e lasciati alla mercé dei cani nelle pubbliche vie. l’intento del giovane sultano, un ragazzo di diciannove anni magro e pallido, è chiaro: offrire una dimostrazione di forza prima di cingere d’assedio la città che, per i cristiani, è la madre e la guida di tutto il mondo, l’ancella stessa del padre: costantinopoli, l’arca di santità che custodisce il maggior numero di reliquie cristiane. mentre uno sparuto esercito di genovesi, greci e veneziani tenta di respingere l’assalto dei turchi, gregorio ha un’idea: recuperare tutti «i frammenti di paradiso» appartenuti ai santi e disseminati nelle chiese, nei sotterranei e dentro il grande palazzo imperiale di costantinopoli, per salvare in tal modo la cristianità. un’idea allettante anche per malachia bassan, nella cui mente si affaccia il pensiero che, male che vada, quelle reliquie così preziose possono pur sempre essere vendute. così tra imboscate, fughe ed enigmi, i due giovani mercanti si accingono all’impresa… con una documentazione sterminata capace di riprodurre fedelmente l’architettura di costantinopoli cinta d’assedio dagli ottomani e le strategie militari, le lingue, i culti e i costumi dell’epoca, paolo malaguti scrive un romanzo d’avventura dall’inarrestabile tensione narrativa. e ci consegna due protagonisti memorabili, figli del xv secolo: il saggio e ossequioso chierico gregorio e l’imprevedibile ebreo malachia.
PIERO FA LA MERICA
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
quelli come i gevori li chiamano «i bisnenti»: hanno due volte niente. per loro partire, più che una scelta, è un tuffo in un niente diverso, ancora sconosciuto. anche se dai boschi del veneto alle foreste del brasile il viaggio è così lungo. soprattutto in nave, soprattutto alla fine dell’ottocento. attraverso gli occhi di piero, che ha quindici anni e tante cose in testa, paolo malaguti racconta l’epopea e la perdita dell’innocenza degli italiani nelle americhe: il gesto rapinoso di costruire il mondo tra animali mai visti e piante lussureggianti, dove la lotta con la natura è un corpo a corpo quotidiano. e il futuro una scommessa.piero dei gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del montello, l’antica riserva di legna della serenissima. in famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. dopo l’ennesima ingiustizia, per i gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. eppure, quando arrivano in brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. lì in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al mato, tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilità di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. e crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. nel groviglio del mato, oltretutto, sarà lui a scoprire quello che nessuno aveva rivelato ai migranti. la loro terra appartiene ad altri, i nativi che quelle colline le abitano da sempre. nel suo nuovo romanzo, paolo malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana. con la felicità narrativa che ben conosciamo e una lingua che ha i colori del veneto, dell’italiano e del portoghese, ci proietta in un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza.
SE L'ACQUA RIDE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
«poche cose restavano chiare, nella sua mente: che pellestrina è un'isola magnifica. che il mare ti entra dentro più dei fiumi. che, soprattutto, non avrebbe mai fatto altro nella vita: il barcaro era l'arte per la quale sentiva di essere nato». sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. al timone degli affusolati burchi dal fondo piatto, da sempre i barcari trasportano merci lungo la rete di acque che si snoda da cremona a trieste, da ferrara a treviso. quando ganbeto sale come mozzo sulla teresina del nonno caronte, l'estate si fa epica e avventurosa. sono i ruggenti anni '60, nelle case entrano il bagno e la televisione in bianco e nero, carosello e il maestro manzi. i trasporti viaggiano sempre più via terra, e i pochi burchi che ancora resistono, per ostinazione oltre che per profitto, preferiscono la sicurezza del motore ai ritmi lenti delle correnti e delle maree. quello del barcaro è un mestiere antico, ma l'acqua non dà certezze, e molti uomini sono costretti a impiegarsi come operai nelle grandi fabbriche. a bordo della teresina, ganbeto si sente invincibile. gli attracchi, le osterie, le burrasche, il mare e la laguna, le campane di piazza san marco, i coloriti modi di dire di caronte e i suoi cappelli estrosi, le ragazze che s'incontrano lungo le rotte. presto, però, non potrà più far finta di niente, lui che ha un piede nel vecchio e uno nel nuovo dovrà imparare la lezione più dolorosa di tutte: per crescere bisogna sempre lasciare indietro qualcosa.
SICUTERAT
Genere: ROMANZO POLIZIESCO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
per la prima volta una delle nuove voci più interessanti della narrativa italiana racconta di sé e del proprio rapporto con il sacro. paolo malaguti, affermato narratore del nordest, condivide con il lettore la propria educazione in una famiglia cattolica “vecchio stile” attraverso continui richiami a una tradizione contadina secolare in cui la fede si confondeva con la quotidianità. con ironia, partecipazione e uno sguardo sereno alla semplicità di un mondo passato, malaguti offre confidenze di sé che diventano una dichiarazione di amore per un certo senso del vivere. prefazione di andrea monda.