Risguardo di copertina
vi siete mai chiesti perché, pur avendo dovuto tutti leggere l'eneide a scuola, fatichiamo a ricordare qualcosa che non sia la fuga da troia o la grande storia d'amore tragico con didone? perché abbiamo così facilmente dimenticato gli epici racconti sulle mitiche origini di roma e del suo impero? forse perché i versi del poema di virgilio non sono adatti ai momenti in cui le cose filano lisce e allora si va in cerca di avventura nella letteratura. il canto di enea è destinato al momento in cui si sperimenta l'urgenza di raccapezzarsi in un dopo che stordisce per quanto è diverso dal prima in cui si è sempre vissuto. enea è l'eroe che vaga nel mondo portandosi sulle spalle anziani e bambini. è colui che viaggia su una nave senza nocchiero alla ricerca di un nuovo inizio, di una terra promessa in cui ricominciare. è l'uomo sconfitto, colui che non ha più niente tranne la capacità di resistere e di sperare. un personaggio quanto mai attuale.
Risguardo di copertina
lo sappiamo tutti: la prima reazione davanti a un testo in greco antico spazia dalla paralisi al terrore puro.ho scelto nove ragioni per amare e per raccontare ciò che il greco sa dire in modo unico, speciale, diverso da ogni altra lingua e sì, per spazzar via ogni paura trasformandola forse in passione."innanzitutto questo libro parla di amore: il greco antico è stata la storia più lunga e bella della mia vita. non importa che sappiate il greco oppure no. se sì, vi svelerò particolarità di cui al liceo nessuno vi ha parlato, mentre vi tormentavano tra declinazioni e paradigmi. se no, ma state cominciando a studiarlo, ancora meglio. la vostra curiosità sarà una pagina bianca da riempire. per tutti, questa lingua nasconde modi di dire che vi faranno sentire a casa, permettendovi di esprimere parole o concetti ai quali pensate ogni giorno, ma che proprio non si possono dire in italiano. ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale - due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l'ottativo, e non esisteva il futuro. insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo ancora e soprattutto oggi utile e geniale. non sono previsti esami né compiti in classe: se alla fine della lettura sarò riuscita a coinvolgervi e a rispondere a domande che mai vi eravate posti, se finalmente avrete capito la ragione di tante ore di studio, avrò raggiunto il mio obiettivo."
Risguardo di copertina
giasone è solo un ragazzo quando, inesperto del mare e della vita, insieme ai compagni argonauti salpa con la nave argo, la prima costruita da mano umana, verso la remota colchide alla ricerca del leggendario vello d'oro. per poi, vittorioso, fare ritorno con l'amata medea nell'ellade, fra le paure, le tentazioni e le insidie proprie di ogni lunga navigazione in mare aperto. quella narrata da apollonio rodio nelle argonautiche , e magnificamente ripresa da andrea marcolongo in queste pagine, è la storia universale e sempre attuale del delicato passaggio all'età adulta di un ragazzo e una ragazza, che trovano la «misura eroica» attraverso il viaggio e l'amore. ed è il racconto della difficile arte di partire, abbandonando la terraferma e varcando quel confine che siamo chiamati a superare ogni volta che qualcosa di potente ci accade e ci cambia per sempre. per diventare grandi, non importa quanti anni si abbiano. poiché, però, prendere il mare significa esporsi al pericolo di naufragare, ai versi del capolavoro della poesia ellenistica l'autrice affianca, in una sorta di controcanto, la prosa disadorna ma pregnante di how to abandon ship . come abbandonare una nave, un manuale inglese del 1942 che qui, a dispetto del titolo, non rappresenta un manuale di fuga, ma un compendio di strategie per resistere e superare i naufragi della vita. dopo il best seller la lingua geniale, in cui ha mostrato quanto profonde siano le tracce lasciate dal mondo greco nella nostra contemporaneità, andrea marcolongo torna a scrivere per raccontare il suo personale viaggio verso quella agognata itaca che è per tutti l'età adulta. forse l'unico modo, sicuramente il più sincero, per rispondere alle domande dei suoi tanti lettori. c'è ancora posto per il passato nel nostro futuro? perché la paura deve essere necessariamente un sentimento di cui vergognarsi? perché non ci siamo mai sentiti così soli nella storia dell'umanità? perché ogni giorno tutti noi – umani e contemporanei argonauti – navighiamo attraverso i mari per diventare diversi da come eravamo quando abbiamo lasciato la riva? la misura eroica ci ricorda quello che ogni viaggiatore dovrebbe sapere. qualunque meta non è mai il punto di arrivo, ma è innanzitutto il punto di svolta: il senso di qualunque scelta, di qualunque viaggio, non è il dove si arriva, ma il perché si parte.