Risguardo di copertina
da prada ai ferragnez, ritratti della vera nobilità italiana. quella senza blasone. chi sono e cosa fanno i ricchi in italia, oggi? quelli che i soldi li hanno da sempre, gli aristocratici, ne hanno sempre meno. e la borghesia, col suo tanto decantato fascino discreto e con l'operosità instancabile? e i nuovi ricchi, quelli delle start up, che diventano milionari in una notte, esistono o sono solo una specie d'oltreoceano? con il piglio del naturalista michele masneri inizia un esilarante viaggio attraverso il bel paese alla scoperta di questa specie facoltosa, deciso a descriverne vizi, virtù e abitudini. partiamo da milano che, dimenticata la nebbia che si taglia con il coltello grazie al riscaldamento globale, è diventata l'habitat ideale delle ricche famiglie italiane. ci sono i prada, i moratti e i parvenu ferragnez. passiamo poi a torino. fino a qualche anno fa epicentro identitario molto conscio del suo essere stata la prima capitale d'italia, ora invece sembra fare fatica a star dietro ai cambiamenti del nuovo secolo. e così le due principali dinastie locali, gli agnelli-elkann e i de benedetti, sono più ritirate e slegate dai destini della città e anche della nazione. ed eccoci arrivati alla capitale. trovare una borghesia non folkloristica a roma sembra quasi una missione disperata. del resto, in una città in cui il lavoro non è un tema di conversazione né un obiettivo reale di alcuno perché mai uno dovrebbe aspirare a fare le grand bourgeois? eppure qualche famiglia che ha scelto roma come suo habitat esiste, e merita di essere descritta. e poi c'è la provincia, sterminata e mutevole: in fondo l'italia è fatta di provincia. ed è proprio lei, con i suoi capannoni e le sue fabbrichette a essersi maggiormente trasformata con la globalizzazione. l'incontro tra la provincia e i social poi ha creato un mistone esplosivo, quasi postmoderno, rendendo queste terre l'ambiente ideale della più o meno nuova ricchezza. dai beretta ai trussardi fino ad arrivare ai "veri" agnelli, i re delle pentole non meno orgogliosi degli omonimi più celebri. con "dinastie" michele masneri ci regala un'indimenticabile galleria di ritratti delle più ricche famiglie italiane. e con la sua penna raffinata, ironica e a tratti graffiante, ci consegna un irresistibile affresco di costume del nostro paese.
Risguardo di copertina
molti luoghi del mondo sono macchine del tempo, quasi sempre rivolte al passato. poi ce ne sono alcuni – pochissimi – che portano direttamente, se non al futuro, a quello che del futuro riusciamo a immaginare. uno è la california di michele masneri. non importa dove masneri si aggiri, né con chi parli: che ascolti un autista di uber descrivergli nei particolari la startup che lo renderà miliardario, registri le lagnanze dei vicini di casa di mark zuckerberg, tormentati dalle sue perenni ristrutturazioni di interni, esplori quanto sopravvive dell'un tempo gioioso ecosistema gay, o si faccia spiegare molto bene da jonathan franzen dove il pianeta dovrebbe andare per salvarsi, quella che masneri scrive qui è una lunga, movimentata, esilarante prova provata di quanto ci avesse visto lungo frank lloyd wright, quando sosteneva che tutto quanto sul pianeta non abbia un ancoraggio sufficientemente solido prima o poi comincerà a scivolare verso la california.