Risguardo di copertina
"scatto di passaggio tra il testamento antico e quello nuovo è il cambio di mestiere preferito. l'antico ama il pastore, il nuovo il pescatore. tra i due tempi della scrittura sacra non corre la differenza fra un dio e un altro, perché il libro ha un solo creatore, è monoteista per costituzione. chi suppone un dio dell'antico testamento e un dio del nuovo è suo malgrado un biteista. [...] nato tra i pastori, gesù va verso l'acqua e i pescatori. al formaggio sostituirà i pesci e ne mangerà con appetito anche da risorto. gesù gioca con l'acqua che è la nostra consistenza, nostra vita cellula per cellula, perché noi siamo acqua prigioniera. chi la risparmia sarà risparmiato, chi la spreca, sprecato, chi la ferma con dighe, annegato, chi la sottrae agli altri sarà, come ruscello del negev, prosciugato. in una sera di pioggia se si spegne l'elettricità, si può ascoltare lo scroscio di abbondanza del cielo, i fiumi delle nuvole che spargono la piena sopra il suolo. si può intendere l'immensità di spreco che governa la vita del pianeta. quell'acqua è precisamente manna, nutrimento assegnato alla crosta terrestre. quell'acqua è dono. chi se ne appropria deve dimostrare di essere il padrone della sorgente cioè delle nuvole, del vento, della neve." (erri de luca)così nell'antico come nel nuovo testamento non ci sono interni: tutto si svolge fuori, all'aria aperta. battaglie, amori, preghiere, sacrifici. predicazioni, miracoli, morte e resurrezione. anche il lavoro. nell'antico testamento predomina il pastore. nel nuovo il pescatore. de luca e matino offrono la percezione ravvicinata di questo "spostamento" e di come i due mestieri rimandino alla valorizzazione delle risorse da cui dipende tuttora la qualità
Risguardo di copertina
è l'ultima domenica di novembre e come vuole la tradizione, il vecchio zio peppe, napoletano d'altri tempi, si appresta a fare 'o presepio. con l'aiuto di gennarino, un ragazzino di undici anni, e continuamente interrotto dagli inopportuni e divertenti commenti della moglie luisella, zio peppe dà via al rito dello scartocciamento, spiegando al ragazzo il significato di ogni statuina e di ogni elemento del presepe. nello stile della migliore commedia napoletana, gennaro matinod ambienta il racconto in un umile basso di un qualunque quartiere popolare e dà vita - attraverso il dialogo tra i tre personaggi - ai veri protagonisti: le statuine del presepe che nel corso dei secoli hanno narrato il miracolo della santa notte, fissandola attraverso le immagini nella storia dell'umanità.