Autore selezionato: MAURO EZIO

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di MAURO EZIO.

BABEL

Genere: SOCIOLOGIA

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

viviamo in mare aperto, sotto l'onda continua, senza un punto fermo e uno strumento che misuri il peso e la distanza delle cose. nulla sembra stare più al suo posto, molto sembra non avere più un suo posto. non vediamo la direzione di marcia, così solchiamo un territorio sconosciuto, in ordine sparso. i principi che hanno sostanziato l'ethos repubblicano, quel sistema di regole che ha orientato i rapporti di autorità e le modalità della loro legittimazione, i valori condivisi e la loro gerarchia, fino ad arrivare al nostro comportamento e ai nostri stili di vita, devono essere ripensati alla radice perché non sembrano più adatti all'esperienza e alla comprensione di un mondo che ha subito la più travolgente dilatazione spaziale e al contempo l'inedita connessione globale.

L'ANNO DEL FERRO E DEL FUOCO

Genere: STORIA

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

a cento anni dalla rivoluzione russa, ezio mauro ritorna nei luoghi protagonisti dell'insurrezione popolare che ha rovesciato la direzione della storia. di san pietroburgo esplora le strade, i palazzi e gli angoli più tetri, alla ricerca di ogni traccia che possa restituire il clima di quei giorni turbolenti. e la scoperta della città si trasforma via via nel racconto delle vicende di cui è stata teatro. mauro comincia presentando il personaggio leggendario di rasputin e il suo rapporto morboso con l'ultimo zar, nikolaij ii. racconta il culmine e il declino rovinoso del lusso sfrenato di un'aristocrazia che, di lì a poco, sarebbe rimasta travolta dal treno della storia. attraversa la rabbia, la paura e la fatica di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia...

L'UOMO BIANCO

Genere: SOCIOLOGIA

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

macerata, 3 febbraio 2018: luca traini impugna una pistola e spara a caso contro tutte le persone di colore che incontra: resteranno a terra sei feriti. è più che un episodio di razzismo, è il segno della grande trasformazione in atto nel nostro paese: è il dominio della paura, è l'istinto senza storia che si fa politica. lasciandoci rinchiudere nel guscio della nostra solitudine, stiamo mutando fino a regredire nella nostra identità biologica. è così che a macerata ha fatto il suo ingresso l'ultimo spettro italiano: il fantasma dell'uomo bianco. quello di traini non è un gesto isolato, non nasce per caso e non viene dal nulla. al contrario, si è avvalso di un clima di legittimazione strisciante. condanne a mezza bocca, giustificazioni subito pronte, viltà diffuse: sta nascendo un senso comune parallelo, che si muove dentro la nostra democrazia e spesso ne rispetta la forma, ma è sempre più estraneo ai valori dell'occidente. ezio mauro ripercorre in un reportage inedito e sorprendente la storia di luca traini e la coglie nei suoi tratti paradigmatici per raccontarci la mutazione in corso: quella di un paese verso la radicalizzazione delle sue paure, quella della nostra comunità democratica in una società chiusa.

LA DANNAZIONE

Genere: POLITICA

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

sulla volta del teatro goldoni domina marx. sopra il suo ritratto, lo striscione: «proletari di tutto il mondo unitevi». il xvii congresso del partito socialista italiano si tenne a livorno, perché a firenze la tensione era altissima. la città era già nelle mani dei fascisti. è il 15 gennaio 1921. si discutono i ventuno punti di lenin con i quali l'internazionale comunista detta le regole a ogni partito che ne voglia fare parte. il dibattito va avanti per una settimana. nella storia turbolenta dello scontro all'interno del movimento operaio internazionale è arrivato il punto di non ritorno: è vietato qualsiasi compromesso tra rivoluzionari e riformisti. mosca non tollera più i riformisti. sembra passato molto tempo dalla presa del palazzo d'inverno. in effetti sono trascorsi solo tre anni e poco più, ma questa è un'epoca nuova: il secolo breve è cominciato e avanza molto velocemente. la rivoluzione c'è stata, la guerra è finita, lo spettro del comunismo ora è uno stato, ma un nuovo mostro diventa sempre più minaccioso. mancano meno di settecento giorni alla marcia su roma. costantino lazzari e giacinto menotti serrati, che nel 1914 aveva preso il posto di mussolini alla direzione dell'«avanti!», aderiscono al diktat del komintern. dalla scissione di livorno, il 21 gennaio 1921, nasce il partito comunista d'italia, guidato da bombacci, bordiga, damen, fortichiari, gramsci e terracini. eppure non si riesce a vedere con chiarezza cosa sta per succedere in italia. gramsci scriverà: «quando il fascismo sorse e si sviluppò in italia come bisognava considerarlo? era esso soltanto un organo di combattimento della borghesia, oppure era anche un movimento sociale? l'estrema sinistra, che allora dirigeva il partito, non lo considerò che sotto il primo aspetto, e questo errore ebbe come conseguenza che non si riuscì ad arginare l'avanzata del fascismo come forse sarebbe stato possibile fare». in una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici, ezio mauro ricostruisce un capitolo fondamentale della storia italiana, che raccoglie in sé straordinariamente la sintesi dell'ideale altissimo e della cecità tragica di fronte alla minaccia imminente del fascismo.

LO SCRITTORE SENZA NOME

Genere: INCHIESTE E INTERVISTE

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

andrej sinjavskij era soltanto la metà di una storia. l'altra metà si chiamava yulij daniel'. insieme, i due scrittori russi sfidarono il regime sovietico con l'arma più potente e più temuta - la parola - pubblicando i loro libri in occidente con gli pseudonimi di abram terz e nikolai arjak. insieme, a soli quattro giorni di distanza, furono arrestati dal kgb e nel '66 giudicati in un processo che diventò uno scandalo mondiale, il primo dopo la caduta di chruscëv e delle illusioni riformiste. per loro la condanna fu quasi identica, cinque e sette anni di carcere e lavoro forzato nel gulag. su entrambi, l'ultimo giorno del processo risuonarono le parole del giudice istruttore, la sua certezza impenetrabile: "può darsi che fra vent'anni avrete ragione voi, ma per il momento sono io che ho ragione". poi il potere sovietico pensò di rompere il filo di quell'amicizia intellettuale tanto profonda da trasformarsi in politica, e tanto forte da tradurla in opposizione: aprì a sinjavskij la via dell'esilio, mentre daniel' restava confinato in patria. sinjavskij viveva a parigi, insegnava alla sorbona e i suoi libri si dovevano fermare all'immenso confine dell'urss. così lo scrittore veniva proibito nel suo paese fino a essere dimenticato. più difficile la partita a scacchi tra il potere e yulij daniel'. lui viveva in patria, dopo il campo era tornato a mosca in una casa vicino alla stazione sokol del metrò. non svolgeva alcuna attività sospetta. ma la sua vita, il suo nome, la sua identità lo confermavano intellettuale per sempre e dissidente in eterno. sul suo nome calò un'ombra. ma lui, continuamente, tra sé e sé ripeteva: julij markovic daniel', scrittore e traduttore, già condannato per attività antisovietiche, uscito dal gulag, residente a kaluga, vivente a mosca, via novaja pishanaja, ingresso 3, piano secondo, appartamento numero 52. tutto questo, per colpa di due libri.