Risguardo di copertina
spartaco, san francesco, che guevara, artemisia gentileschi, gandhi, edward snowden, malala yousafzai e perfino prometeo, il primo disubbidiente di cui ci sia arrivata memoria. soldati, schiavi, pensatori, o più semplicemente esseri umani che non si sono arresi davanti alle ingiustizie e le hanno combattute. quindici racconti che illuminano il momento della vita in cui questi personaggi hanno deciso di intraprendere la strada più difficile. eroi, spesso inconsapevoli, a ognuno dei quali dobbiamo un pezzo della nostra libertà, e che hanno lasciato un segno nella storia dei diritti, tracciando la strada verso un mondo migliore. da anni emergency propone a scuole secondarie e primarie e alle famiglie attività e percorsi didattici orientati alla diffusione di una cultura di pace, uguaglianza, lotta alle ingiustizie attraverso il racconto del lavoro che svolge nei territori di guerra con i propri ospedali. questo libro è nato da una collaborazione tra feltrinelli ed emergency per diffondere tra i ragazzi idee ed esperienze di un modo diverso di guardare il mondo, che spesso è finito anche per cambiarlo. introduzione di gino strada.
Risguardo di copertina
la poesia è negli occhi di chi legge. ma chi legge ne è inconsapevole. nell’era della comunicazione, siamo sempre connessi con gli altri ma sempre meno con noi stessi. e così sono i poeti ad aiutarci a dar voce alle emozioni, a ricordarci la nostra grammatica interiore. nato come un fenomeno “dal basso”, prima sui social network – dove i lettori sono arrivati a condividere una sua poesia più di centomila volte – e poi in libreria – grazie a una raccolta autoprodotta tramite crowdfunding –, andrea melis si definisce un semplice parolaio, ma è in realtà un fine cantore dell’immediatezza e un esponente di quella nuova generazione di poeti contemporanei che riesce a parlare anche ai più giovani e ai nativi digitali. catturando le piccole tracce di vita quotidiana – un padre che accompagna a scuola la figlia, un bucato steso al vento o una caffettiera che borbotta –, senza però trascurare temi più impegnati come il razzismo o il femminicidio, melis è capace di concentrare in “poco” concetti di grande complessità e di descrivere emozioni antiche, che tutti noi conosciamo ma che, nella frenesia moderna, sappiamo sempre meno esternare. il commento più frequente dei suoi lettori è: “tu racconti quello che io provo, ma non so esprimere”. questo fa delle sue poesie uno strumento di resistenza contro l’analfabetismo dei sentimenti e una potente arma per una battaglia “di cuore in cuore”. perché “di sogni non si vive/ ma senza si muore”.