Risguardo di copertina
«un libro triste e veritiero»: cosí jorge luis borges definisce bartleby lo scrivano (1853). bartleby, «per natura o sue sventure… incline ad una squallida disperazione », s'impiega presso un ufficio di wall street. il muro implicito nel nome della strada appare materialmente a sbarrare le finestre della sua stanza e subito s'accampa come metafora di un'esistenza senza sbocchi. eppure bartleby, con la sua operosità pallida e silenziosa prima, e poi con l'inflessibilità a sottomettersi agli ordini del padrone, dà a questo scorcio di commedia umana, fatta di minuzie, priva di toni altisonanti, una definitiva e indimenticabile dimensione tragica.
Risguardo di copertina
il primo capitolo di moby dick comincia con una dichiarazione non umana, ma angelica. call me ishmael: chiamatemi ismaele, non già mi chiamo ismaele. non ha importanza il nome del protagonista narratore, ma ciò che egli simboleggia. ismaele è l'uomo che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: il primogenito di abramo è un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità. (elémire zolla) questa edizione presenta la traduzione di cesare pavese.