Risguardo di copertina
roma, 1849. floreat in adversis: fiorisca nelle avversità. queste parole sono incise all'interno dell'antico medaglione che ortensia stringe al petto per trovare coraggio. tutt'intorno, roma fa sentire la propria voglia di indipendenza, e lei vuole seguire quel fiume ribelle per cambiare vita. cresciuta orfana, sa che quel ciondolo è l'ultimo dono di una madre che le ha dato il nome di un fiore perché, anche nella terra più brulla, un seme riesce sempre a germogliare. con il passare degli anni, il medaglione e la sua eredità si tramandano di generazione in generazione. ogni primogenita lo porterà al collo per credere nei propri sogni anche quando sembra impossibile realizzarli. così è per la figlia di ortensia che, in una parigi infiammata dalla rivolta della comune, segue i cronisti dell'epoca armata di taccuino, anche se una donna non può fare la giornalista. è invece la nascita di una bambina illegittima a vanificare il sogno di violette di fare la ballerina, ma proprio l'amore per la sua primogenita la spronerà a non arrendersi mai. quella primogenita francese che a roma vuole aprire un atelier di moda tutto suo, a dispetto del nazionalismo esasperato del fascismo. dopo di lei, erica lotta per diventare medico in un ambiente fatto solo di uomini e sua figlia, macchina fotografica al collo, non si fa spaventare dai tumulti degli anni di piombo. tocca a iris, infine, scoprire da dove viene quel medaglione e dove tutto è cominciato. tocca a iris scoprire un segreto che affonda le sue radici in un amore contrastato e nelle speranze di una giovane donna che ha cercato di lasciare alle sue discendenti il monito più importante: non abbiate paura di fiorire nonostante le avversità. una storia ricca di personaggi forti, ribelli e indipendenti. un romanzo in cui la finzione incontra donne realmente esistite che molto hanno da raccontare. i fiori crescono anche nel deserto, anche nel cemento, così come le protagoniste di questo libro.