Risguardo di copertina
ettore mo ha visitato in un lungo viaggio in siberia molte isole dell'arcipelago gulag, la rete di campi di lavoro e di prigionia in cui hanno sofferto milioni di vittime del comunismo sovietico, e ha raccolto le storie drammatiche che i sopravvissuti raccontano. con la stessa umanità il giornalista descrive altri inferni, come l'aghanistan e l'america latina dilaniati dalla guerriglia e dall'oppressione. ma il mondo di oggi non è solo un cumulo di macerie provocate dalla sopraffazione, dall'odio, dal cieco fanatismo ideologico. ci sono persone che, in silenzio, cercano di costruire, invece di distruggere: come le bambine israeliane e palestinesi che insieme danno vita a un giornale a tel aviv.
Risguardo di copertina
dal 1979 ha raggiunto, spesso con viaggi rocamboleschi, le zone calde del pianeta per raccontarci una serie infinita di sporche guerre: dall\'afghanistan all\'inferno della cecenia, dai paesi dell\'america latina dilaniati dalla guerriglia ai balcani in fiamme alle terre dell\'integralismo islamico. pochi conoscono però le peripezie che hanno preceduto gli esordi professionali del più celebre corrispondente di guerra italiano. oggi finalmente mo fa di se stesso il protagonista del suo ultimo libro: un viaggio nella memoria che restituisce il sapore di un tempo e di una provincia italiana affamata e sincera, di un\'europa povera e ancora ingombra di macerie ma ricca di frontiere da superare e di destini da inventare. ragazzo di campagna sulla sponda piemontese del lago maggiore, negli anni bui delle persecuzioni fasciste; steward su una nave da crociera negli anni cinquanta; sguattero a jersey, isola della manica; cameriere in un ristorante di place de la sorbonne, a parigi; insegnante di francese nella madrid di franco; cantante in svezia; infermiere a londra: uno dopo l\'altro, i racconti inediti che compongono questo libro tracciano un autoritratto del reporter da giovane colorato dal disincanto, dall\'emozione e dalla gioia di narrare che hanno fatto di mo un mito del giornalismo. e ci consegna un diario appassionato, ironico, beffardo, che rivela la straordinaria umanità e il puro talento di un grande cronista.