L'ANIMA ALTROVE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
natalia, bellezza prorompente, ribelle per natura ma madre giovanissima. suo marito, chiuso "per indole naturale o per disperazione nei confronti di quella moglie bambina troppo bella e altrettanto indomabile, dedito al gioco e al bere". loro figlio renzo, sempre serio ma felice, con il privilegio di avere una madre tutta per sé quando i genitori si separano. cominciamo a conoscerli dall'album di famiglia, quando ancora abitavano in istria, immortalati in tanti istanti di vita felice. poi, per tutti, viene l'esilio, che porta i loro corpi a trasferirsi in un luogo alieno, mentre la vita non vuole saperne di staccarsi dall'istria, angolo incantato di adriatico. ecco, quindi, che natalia, renzo e gli altri personaggi si ritrovano muti nell'animo e paralizzati nei sentimenti. la voce narrante passa così prima alle case testimoni di vita ormai lontana e di desolazione presente -, poi addirittura agli oggetti - una credenza, un pettine, un orologio... -, divenuti unici depositari della memoria. perché le anime sono rimaste altrove.
LASCIAMI STARE
Genere: RACCONTI - NOVELLE
Formato: DAISY/CASSETTA
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
"lasciami stare": un grido o soltanto un sospiro che, almeno una volta nella vita, ha riguardato tutte e tutti. lasciami stare: rivolto all'altro, all'altra, a se stessi, al mondo, alle mode; per chiedere il diritto a vivere la propria vita e non quella degli altri; per far valere i propri tempi e modi, per pensare i propri pensieri, o anche solo per domandare un po' di silenzio. e "lasciami stare", che dà nome a uno dei racconti, è diventato il titolo di tutto il libro di anna maria mori: cinquantotto storie di donne, ogni storia un nome (quasi una citazione, ma solo una citazione, di "spoon river"), che, tutte insieme, compongono un mosaico del femminile dai primi del novecento ai giorni nostri. tante storie di ieri e di oggi a formare quasi un solo racconto che dà voce a debolezze e forze, amori e abbandoni, illusioni, speranze e disperazioni, vecchie abitudini e nuove consuetudini, rimpianti, rabbie, rimorsi, contraddizioni, battaglie vinte e perse: mille tasselli a formare uno specchio in cui ogni donna finirà per riflettersi. il tutto con una scrittura solo apparentemente 'spontanea', musicale (alcuni racconti somigliano a ballate), alternando toni sommessi, quasi sussurrati, a toni rabbiosi e sconsolati, spesso ironici e autoironici. un libro intelligente e coraggioso che, evitando stereotipi e luoghi comuni, indaga sull''esistenziale' delle donne con un occhio acuto, libero da pregiudizi, e però sempre carico di quell'affettuosa partecipazione che non scade mai nell'indulgenza e nella commiserazione.
BORA
Genere: DIARI
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
cos’è stato davvero l’esodo istriano del secondo dopoguerra? come ha cambiato la fisionomia e le sorti di un territorio? e come ha stravolto le vite dei molti esuli e di quei pochi che scelsero di rimanere? nemmeno il tempo è stato capace di cancellare il trauma subito, che via via è riemerso dalle pieghe della storia per andare incontro a una dolorosa rielaborazione. anna maria mori, che con la famiglia lasciò la nativa pola per l’italia, ha sentito il bisogno di ripercorrere quelle vicende attraverso il confronto epistolare con nelida milani, che a suo tempo scelse invece di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. il dialogo che anima queste pagine restituisce intatta, a distanza di settant’anni, la condizione di estrema fragilità e spaesamento, il dolore di un popolo diviso, il sofferente vissuto di entrambe le parti: l’umanità dei «rimasti» e quella degli «andati». gli aneddoti si confondono con la cronaca, le riflessioni si intrecciano alla memoria, in un viaggio dentro e fuori di sé, nei ricordi da confrontare con altri ricordi, e nei chilometri sulla costa o all’interno dell’istria. mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano, perché, scrive guido crainz nella prefazione, «ci parla anche (e talvolta soprattutto) dell’italia. della sua insensibilità di allora e dei decenni che sono seguiti. del suo non essere realmente nazione, perché altro sarebbe stato l’animo di una nazione vera».