Risguardo di copertina
oltre che un grande romanziere ignorato, morselli fu anche un notevole, sottile saggista, che pubblicò sporadicamente qualche testo, restando tuttavia anche in questo caso misconosciuto. oggi i numerosi lettori dei suoi romanzi potranno scoprire da questo libro l’altro versante della sua opera. si tratta di saggi e articoli inediti o dispersi in giornali e riviste quasi mai di primo piano, scritti fra il 1937 e il 1971. eppure i temi erano – e sono ancora – particolarmente vivi e le argomentazioni di morselli molto acute, negli ambiti più diversi: si tratti del marxismo o della questione meridionale, del suicidio o della felicità, del rapporto fra caso e necessità o delle origini fisiologiche dell’inconscio, del destino della civiltà occidentale o di quello del romanzo. morselli non si accontenta mai di sostare sulla soglia degli edifici che vuole conoscere: ogni volta esige di visitarne tutte le stanze e di penetrarne i meandri più riposti. si avverte in lui un’insofferenza per le tesi che lo circondano come verità acquisite – e che tali non sono. così, la sua inquieta e onnivora curiosità lo spinge sempre oltre, ancora una volta in solitudine.