COLLODORO
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
ne ha sempre avuti parecchi di guai, antoni sarmentu. prima e dopo quel terribile giorno di settembre (una di quelle giornate "odorose di cisto e pane appena sfornato") in cui è salito al santuario della madonna di gonare a chiederle la grazia di trovare un marito per la figlia e di fermare il tumore che gli sta consumando la moglie. d'improvviso, al momento della comunione, dal cielo carico di nubi sono caduti chicchi di grandine grossi come ghiande e un fulmine, penetrato nella chiesa, ha colpito proprio lui, antoni, riducendolo come "uno stoppino bruciato" e lasciandogli alla base del collo, laddove c'era la catenina con la medaglietta di battesimo, "un sottile ricamo". è da quel giorno che a oropische tutti lo chiamano collodoro. ma il fulmine (o forse la madonna stessa) gli ha lasciato un altro dono, più inquietante e più segreto: il temibile potere di guardare dentro la testa della gente, e di vedere i loro peccati. a cominciare da quelli del parroco, don basiliu, che di tutti i peccatori del paese è il più abietto e il più infido: tant'è che non esiterà ad allearsi con chi in cambio di soldi e potere vuole "trasformare oropische in una pattumiera". ma il giorno in cui è previsto l'esproprio delle terre di monte piludu destinate ad accogliere la discarica, l'intero paese - "donne, uomini, bambini e vecchi, armati di quarti di pecora, lombi di cavallo, maialini, sanguinacci, trecce di interiora, concali di bue, roncole, accette, pattadesi affilate come rasoi, ferri lunghi e corti, bisacce piene di esplosivo, rotoli di miccia..." - si metterà in marcia contro funzionari, carabinieri, speculatori. e sarà una battaglia memorabile. ancora una volta niffoi ci riempie di meraviglia, squadernandoci davanti agli occhi un mondo sapido e variopinto, in cui si muovono, con le loro manie, le loro follie e la loro strabocchevole umanità, i suoi indimenticabili personaggi.
IL BASTONE DEI MIRACOLI
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
ai suoi dodici figli licurgo caminera ha dato soltanto nomi presi dalla mitologia greca. i maschi li ha chiamati ulisse, o achille, o ercole; le femmine penelope, o antigone, o elena. adesso, nel momento in cui capisce che sta per morire, i sei sopravvissuti ai "venti maligni" delle malattie infantili, o ai mali dell'anima, li vuole tutti intorno a sé. perché il vecchio contadino anarchico con la passione per la letteratura classica desidera morire come morivano i patriarchi del mondo antico: affidando ai suoi eredi non tanto i beni materiali accumulati in vita - oro, greggi, poderi -, ma le parole di una saggezza ancestrale, destinate a rappresentare, per chi resta, il retaggio più prezioso. ai figli licurgo consegna dunque sei buste, in ognuna delle quali c'è una parte del racconto che per anni lui ha scritto, di nascosto, per sé e per loro: dopo la sua morte dovranno leggerlo gli uni agli altri ad alta voce, perché questo, e solo questo, è il modo in cui il vecchio vuole essere commemorato. via via che le buste verranno aperte, anche noi lettori scopriremo così, con lo sguardo stupefatto dei bambini che ascoltano una fiaba, la storia del bastone dei miracoli (che dà a chi lo detiene la buona morte, ma soprattutto la perigliosa facoltà di conquistare potere e ricchezze) e di paulu anzones, noto muscadellu, del suo desiderio di possedere il funesto bastone e dei molti segreti che nasconde...
IL CIECO DI ORTAKOS
Genere: RACCONTI - NOVELLE
Formato: MP3
Livello di lettura: SECONDO LIVELLO
Risguardo di copertina
(non indicato)
IL COLLEZIONISTA DI SPECCHI
Genere: ROMANZO POLIZIESCO
Formato: DAISY
Livello di lettura: SECONDO LIVELLO
Risguardo di copertina
sardegna, secondo dopoguerra. il piccolo bertinu muscari ha il terrore degli specchi, ereditato dal nonno che ha sempre evitato di specchiarsi. soltanto in punto di morte l’uomo chiede al nipote di porgergli uno specchio per la prima e ultima volta, perché “la morte si sconfigge solo guardandola in faccia”. nonno boelle, detto berritta per via del cappello che non si leva mai, lascia così a bertinu una paura incontrollabile degli specchi, per la quale il ragazzo diventa lo zimbello del paese, impegnato com’è a evitare di incrociare il minimo riflesso del proprio viso. ci vorranno le arti misteriose di tzia pasca per fargli scoprire che ogni volta che si specchia può sognarsi diverso, in un’altra vita. da quel momento bertinu, che impara il mestiere del cavatore fino a diventare un’artista della pietra, gli specchi li compra, li ruba, li scambia, sperando di trovare quello giusto che gli riveli qualcosa di sé, mentre vive tutte le storie che riesce a immaginare. con una prosa magica, immersa in una sardegna senza tempo, "il collezionista di specchi" è un romanzo toccante, umano come i personaggi che lo animano, tra legami ritrovati, famiglie felici senza saperlo, amori violenti e appassionati, matti, sconfitti, emarginati, assassini, sogni e vendette. una storia in cui le parole aiutano a ricordare qualcosa che vorrebbe farsi dimenticare.
IL PANE DI ABELE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
"vrades pro sempere!", fratelli per sempre: questo si giurano zosimo e nemesio il giorno in cui quest'ultimo lascia il paesino di crapiles per andare a iscriversi all'università. zosimo, che a crapiles ci è nato, rimarrà a fare il pastore: come suo padre, come il padre di suo padre. sebbene così diversi, i due ragazzi sono stati amici dal giorno in cui la famiglia di nemesio è arrivata in paese dal "continente". da quel momento sono stati inseparabili: zosimo ha portato nemesio a casa sua, dove lo hanno accolto come un figlio, gli ha insegnato a mangiare formaggio di pecora con il pane crasau, e a cercare nei boschi i nidi dei colombacci. nessun dubbio, nessun sospetto, nessun cattivo pensiero può scalfire nell'animo puro di zosimo l'amore per l'amico. così come nessuna malalingua potrebbe gettare un'ombra su quello per la bella columba, di cui fin da piccolo è innamorato e che sta per diventare sua moglie. dopo la partenza di nemesio le loro strade si divideranno, ma solo per tornare a incrociarsi molti anni dopo: e allora, cadute le maschere, scoppierà il dramma. in questo romanzo niffoi racconta con mano sicura una vicenda di amore e di amicizia che conferma le sue straordinarie doti di narratore di storie, anzi, di vero e proprio cantastorie: uno di quelli ancora capaci di incantarci con una fantasia lussureggiante - e con la musica di una lingua potentemente suggestiva.
LA LEGGENDA DI REDENTA TIRIA
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
"ad abacrasta, di vecchiaia non muore mai nessuno, l'agonia non ha fottuto mai un cristiano. tutti gli uomini, arrivati a una certa età, si slacciano la cinghia e se la legano al collo. le donne usano la fune". al bambino che chiede il perché, la nonna risponde solo che quando la voce ti chiama tu non puoi fare altro che ubbidire. ma un giorno, non si sa da dove, è arrivata in paese "una femmina cieca, con i capelli lucidi come ali di corvo e i piedi scalzi": ha detto di chiamarsi redenta tiria, e di essere figlia del sole. da quel giorno la gente di abacrasta ha smesso di impiccarsi. questo il filo che regge la narrazione di salvatore niffoi, scrittore di barbagia: scrittore rapace, è stato detto, fulmineo nel calarsi a ghermire la preda, e altrettanto nel risalire a dominare gli spazi. e le sue prede sono gli innumerevoli personaggi, o "creature", che descrive con pochi tratti di micidiale incisività, con una sorta di straniata e nera comicità, e insieme con la pietà di chi non è estraneo a ciò di cui parla, anzi ne fa intrinsecamente, visceralmente parte. il minuscolo paesino di abacrasta è un caotico e grottesco teatro del mondo, in cui ciascuna delle creature - quelle che finiscono "appese" come quelle che si salvano quando redenta tiria riesce a "tagliare la lingua alla voce" - rappresenta una delle forme possibili che può assumere, nella sua beffarda, stupefacente molteplicità, la condizione umana. con niffoi si presenta finalmente un narratore vero, una voce che riconosciamo all'istante come quella, antichissima e vivificante, di uno scrittore di razza: capace di inventare una lingua insieme alta, primigenia e sensuale, ibridata di dialetto in un modo che non è mai futile o meccanico o folkloristico, ma sempre necessario, preciso e forte.
LA VEDOVA SCALZA - PREMIO CAMPIELLO 2006
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
\"me lo portarono a casa un mattino di luglio, spoiolato e smembrato a colpi di scure come un maiale... lo stesi sul tavolo di granito del cortile, quello che usavamo per le feste grandi, e lo lavai col getto della pompa ... pthù! maledetti siano quelli che gli hanno squarciato il petto per strappargli il cuore con le mani e prenderlo a calci come una palla di stracci!\". così, con questa visione di una \'pietà\' barbaricina, comincia il racconto di mintonia savuccu, un racconto che viene da lontano, scritto a caldo per non dimenticare e per attutire il dolore, e inviato dall\'argentina, all\'approssimarsi della morte, alla nipote rimasta al paese. sin dalla prima pagina il lettore si trova immerso in un mondo arcaico e feroce, quello della barbagia fra le due guerre. e\' qui che mintonia e micheddu si conoscono e si amano con l\'urgenza prepotente ed esclusiva che è propria degli amori infantili. e continueranno ad amarsi anche quando micheddu dovrà darsi alla macchia, anche quando mintonia, \"femmina malasortata\", dovrà vederlo solo di nascosto e passare ore di angoscia a pensarlo braccato. perfino quando le diranno che micheddu ha fatto un figlio a un\'altra donna.. il giorno in cui glielo uccideranno a tradimento mintonia deciderà di lasciare quel paese maledetto, di andarsene altrove. prima, però, compirà la sua vendetta: la morte di micheddu non può restare impunita. dopo \"la leggenda di redenta tiria\" - che è stato accolto con entusiasmo dai lettori italiani ed è in via di traduzione in quasi tutti i paesi europei -, questo romanzo è un\'altra prova, del tutto diversa e altrettanto intensa, dell\'arte narrativa di salvatore niffoi.
NATE SOTTO UNA CATTIVA LUNA
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
gli abitanti del paese di bodoloi, sui monti della barbagia, osservano le leggi della natura più di quanto si interessino al giudizio degli uomini. le loro anime si accordano alle ombre di una terra tanto ruvida nei lunghi inverni, quanto è generosa di vita nella stagione del raccolto. qui basilia pistichinzu, “una femmina abituata a fare tante cose in una sola volta”, sposa venanziu serathula e dalla loro unione nascono sei figlie femmine. neppure una famiglia così numerosa basta però a contenere l’amore di basilia, un desiderio di musica, baci e libertà che è troppo grande per restare nascosto negli anfratti della valle. quando viene violato il segreto di quella voglia, la tempesta si scatena su tutto il circondario. salvatore niffoi ci conduce a bodoloi – una nuova macondo di rocce assolate, vigne e asfodeli – ad ascoltare maestri di vita come tziu mercuriu salippa, a osservare le mamas de anima donisia carchina e luisa lentore, capaci di sguardi che confortano il cuore. mentre le feste in piazza scandiscono un tempo che non ha mai fine, le sei sorelle serathula vanno incontro al mistero di mamma basilia, che le unirà in un patto intimo e implacabile. un romanzo come i personaggi che lo abitano, tra legami ritrovati, famiglie che sono felici ciascuna a modo loro, amori violenti e appassionati, matti, assassini e pionieri del volo, sogni e vendette, una storia in cui le parole aiutano a ricordare qualcosa che vuole farsi dimenticare.
PANTUMAS
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
a chentupedes, un antico villaggio scavato fra i monti di un paesaggio sontuosamente barbarico, la tradizione vuole che i coniugi legati da un vincolo d'amore muoiano insieme, come insieme sono vissuti. purtroppo non è andata così per mannoi lisandru e mannai rosaria niala. lisandru è morto e rosaria è così convinta che il cielo se l'è preso anzitempo che ha continuato ad aspettarlo. lo ha aspettato così forte che, quando arriva, fantasma acceso da vita che si rinnova, lo accoglie come una moglie accoglie il marito dopo un lungo viaggio. lisandru è tornato per morire con lei. ma prima che ciò accada è necessario sbrogliare il filo del passato. sapere come sono andate le cose. mettere alla prova la memoria con un'altra memoria, che viene da lontano e si srotola, magica e luminosa, quasi fosse un film, anzi come un vero film, sulle pareti calcinate della cucina dei niala. i fantasmi, le pantumas, tornano per narrare, come in un racconto infinito, il gesto infinito dell'amore, il sapore dolcissimo del sangue.
RITORNO A BARAULE
Genere: ROMANZO
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
ma perché mai, dopo tanti anni passati in continente, carmine pullana era tornato al paese? per sapere, finalmente, la verità. per cercare le tessere che mancavano al mosaico della sua vita, e morire in pace. per scoprire, innanzitutto, che cosa era accaduto la notte in cui negli stagni davanti a baraule era stato trovato il corpo straziato di sidora molas e nella rete di martine ragas, noto polifemo, era rimasta impigliata quella \"cosa informe che sembrava un coniglio scuoiato, una spugna rossa inzuppata di sangue\", e invece era un neonato, \"un innocente che non aveva neanche la forza di piangere\". martine l\'aveva messo ad asciugare pancia al sole dentro il berretto, e la creatura aveva ripreso a respirare. \"questo è uno che non vuole morire\" aveva pensato il pescatore. \"qualcuno lo ha rispedito indietro dall\'inferno\". lo aveva portato a sua sorella battistina, che lo aveva battezzato con l\'acqua del pozzo. carmine, carmineddu, un angelo venuto dal mare: questo era per loro. poi però martine l\'aveva venduto a un proprietario barbaricino che aveva la moglie \"vurvi arrunciunia\", e battistina era morta dal dolore. quelli lo avevano fatto crescere da signore, lo avevano fatto studiare, e carmine era andato all\'università ed era diventato chirurgo - anzi, era diventato \"il salvatore dei bambini col cuore guasto\". ma sempre, per tutti quegli anni, aveva rivolto a dio la stessa tormentosa e dolente richiesta: di fargli scoprire un giorno il nome di suo padre e di sua madre. e adesso che dentro il petto aveva quel \"cane che gli addentava i polmoni\", e quando tossiva sputava sangue - adesso era arrivato il momento di sapere.