Risguardo di copertina
nel 1945, l’apertura dei campi di sterminio nazisti determina la fine di gran parte del pensiero occidentale, dalla sua prima formulazione greca fino all’illuminismo. una fine che consiste fondamentalmente nell’impossibilità di rispondere alla domanda fatale: come si è arrivati al rogo dell’europa per mano nazista? giunto al decimo volume della sua monumentale controstoria della filosofia, michel onfray esamina i pensatori che forse più di tutti si sono interrogati sulla condizione umana dopo la catastrofe: hannah arendt, hans jonas e gu¨nther anders. arendt, allieva e amante di heidegger (nazionalsocialista e compiutamentenichilista), indaga il totalitarismo in tutta la sua ampiezza, insieme ad altri aspetti che hanno accompagnato la crisi della cultura europea: l’infantilizzazione degli adulti, la scienza senza coscienza e la crisi dell’educazione. per jonas, il mondo postnazista è messo in pericolo dallo sviluppo tecnologico, da cui - ante litteram - la necessità di una militanza ecologista per risvegliare le coscienze. ad anders appartengono molte delle più profonde riflessioni sull’uomo nell’età della tecnica dalla bomba atomica allo strapotere dei media, dalla tecnologia applicata ai corpi all’ideologia capitalista: ne concluderà che «l’uomo è antiquato». con la consueta libertà d’analisi, onfray mette a confronto tre sistemi di pensiero nati all’ombra di heidegger, che finiscono per convergere su quello stesso nichilismo sorto dalle macerie della propaganda nazista: senza mai però abbandonare un principio di speranza anche nel pieno dell’apocalisse.
Risguardo di copertina
dio non è affatto morto, o se lo era è ormai nel pieno della sua rinascita, in occidente come in oriente. di qui l'urgenza, secondo onfray, di un nuovo ateismo argomentato, solido e militante. un ateismo che non si definisca solo in negativo, ma si proponga come nuovo e positivo atteggiamento nei confronti della vita, della storia e del mondo. l'ateologia (il termine è mutuato da bataille) deve in primo luogo avanzare una critica massiccia e definitiva ai tre principali monoteismi, poi proporre un deciso rifiuto dell'esistenza del trascendente e promuovere finalmente, dopo millenni di trascuratezza, una cura per "il nostro unico vero bene: la vita terrena", il benessere e l'emancipazione dei corpi e delle menti delle donne e degli uomini.